Oggi, nella seduta plenaria dell’Europarlamento, si svolgerà una votazione riguardante una serie di risoluzioni sulla questione dei soccorsi nel Mediterraneo.
A contrapporsi sono sostanzialmente due testi. Uno sostenuto dai Socialisti e Democratici, ispiratosi probabilmente anche all’audizione parlamentare di Carola Rackete, e un altro presentato dal Partito Popolare Europeo.
Nessuno è al momento in grado di prevedere il risultato finale della votazione. Una fonte interna all’Europarlamento ha inoltre rivelato che la seduta di oggi potrebbe portare a una spaccatura nella maggioranza che sostiene Ursula Von der Leyen.
I due testi presentati sono molto differenti, nonostante qualche punto in comune come ad esempio l’obbligo di assistere le persone in difficoltà nel Mediterraneo.
I progressisti vogliono che gli Stati Membri mantengano i porti aperti alle nave ONG, e che sia vietata la “criminalizzazione” di chi svolge attività di soccorso in mare. La loro risoluzione chiede inoltre che sia istituita una missione di salvataggio europea coordinata da Frontex.
Il Ppe ha invece insistito molto nel testo sulla necessità di collaborare con la Libia al fine di contrastare efficacemente il traffico degli esseri umani sulla tratta mediterranea. Il testo presentato è molto più conservativo di quello progressista, e punta a ridurre fortemente la migrazione irregolare da paesi terzi verso l’Ue.
La proposta che però ha suscitato più polemiche, riguarda la richiesta di creare dei centri comuni di arrivo alle frontiere esterne Ue. Una richiesta che era già stata presentata tempo fa’ da Viktor Orban, ma che molti governi Ue avevano criticato in quanto contraria al diritto comunitario.
Nella seduta di oggi, si scontreranno dunque due visione molto diverse sul tema immigrazione. Il voto che ne uscirà potrebbe inoltre mettere in difficoltà la Von der Leyen per quanto riguarda lo stallo sulla riforma di Dublino.