Il muro di Berlino, eretto nel 1961 e lungo 140 km, è il simbolo dei due mondi, quello occidentale e quello orientale.
Il muro di Berlino è il simbolo fondamentale della storia del XX secolo, una linea di confine tra il mondo occidentale e quello orientale. Ne restano ormai pochi tratti tra le strade della capitale tedesca, cemento e filo spinato rimasto ben scolpito nella memoria di tutti noi e che ricorda un periodo non proprio felice per gli abitanti di Berlino.
Ma quanto ne sappiamo di questa triste vicenda? Conosciamo le motivazioni della sua costruzione e della sua caduta? Di seguito cercheremo di fare un pò di chiarezza.
La storia del muro di Berlino
Per capire la triste storia del muro di Berlino bisogna partire da lontano. Alla fine della Seconda Guerra Mondiale la Germania nazista, uscita sconfitta dallo scontro più cruento della storia, venne divisa in zone di occupazione dalle forze alleate che l’avevano vinta.
Ad est si sistemarono i sovietici che instaurarono un regime comunista che portò nel 1949 alla costituzione della DDR, ovvero la Repubblica Democratica Tedesca (Deutsche Demokratische Republik). A ovest, invece, troviamo le zone americane, inglese e francese. Esse costruirono la Repubblica Federale di Germania, a base capitalistica.
Era l’inizio della guerra fredda e bisognava decidere del destino di Berlino. Come suddividerla? La vecchia capitale del Reich, posta in mezzo alla zona di occupazione sovietica, venne suddivisa in quattro zone. Ma le troppe vie di fuga dall’Est all’Ovest portarono i dirigenti comunisti alla decisione di edificare un muro.
La sua costruzione iniziò all’alba del 13 agosto 1961: ai soldati fu dato ordine di sparare su chiunque provasse ad attraversare la zona di confine. Bastarono solamente due giorni che la recinzione di filo spinato fu sostituita da mattoni e prefabbricati.
Ma non tutti sanno, però, che in realtà i muri erano due. Già! Nel giro di qualche mese fu realizzata, infatti, una seconda fila di mattoni: in mezzo c’era la famigerata striscia della morte, una terra di nessuno di 150 metri di lunghezza minata e guardata a vista.
Nella notte tra il 12 ed il 13 agosto 1961 circa 150 km di filo spinato furono posizionati sul muro lungo 106 km, per un’altezza media di 3,60 metri, con otto punti di controllo, chiamati check point.
Il più famoso era il Checkpoint Charlie, punto di congiunzione tra Berlino Est e la zona americana di Berlino Ovest.
I numeri del muro di Berlino
- Complessivamente 239 persone sono rimaste uccise lungo il muro, mentre 271 sono quelle giustiziate lungo l’intero confine tra Germania Est e Ovest.
- Circa 12.000 abitanti di Berlino Ovest lavoravano ad Est, mentre 53.000 abitanti di Berlino est lavoravano a Berlino Ovest.
- Dal 1949 al 1961 quasi 2,6 milioni persone hanno lasciato la Germania dell’Est trasferendosi nella Repubblica Federale Tedesca (BDR).
- Circa 21 i soldati dell’Est rimasero uccisi durante gli scontri a fuoco contro le persone che tentarono di scappare da una parte all’altra.
- Era lungo solo 5 km lo spazio concesso per il passaggio rigorosamente consentito a chi aveva il permesso.
Le curiosità che forse non sapevate
Quando si parla del muro si pensa ad una semplice divisione tra Berlino Est e Berlino Ovest. In realtà, però, l’ammasso di cemento e filo spinato proseguiva fino a delimitare il confine tra Berlino Ovest e la campagna circostante.
Altra curiosità, risale al 1963, quando per sottolineare la sua solidarietà con i berlinesi, il presidente statunitense John Fitzgerald Kennedy pronunciò la celebre frase: «Ich bin ein Berliner», ovvero «Io sono berlinese».
Nulla di strano se non fosse che per molti in realtà avrebbe detto «Ich bin ein Berlinen», che in tedesco equivale a una buffa ma gustosa ciambellina, il famoso dolce krapfen, bombolone ripieno di crema. Un piccolo ma dolce errore, in un momento storico abbastanza freddo.
Altra curiosità riguarda i cittadini della Germania Ovest. Essi usavano l’altra parte del muro come discarica. Avete letto bene. Se avevano qualcosa di cui volevano sbarazzarsi, la lanciavano dall’altra parte del muro. Qui, spesso, veniva riutilizzata o riciclata, dandovi nuova vita.
9 novembre 1989: la caduta
Forse la data che più è rimasta impressa nella memoria riguardante la storia del muro di Berlino è il 9 novembre 1989 quando iniziò la sua demolizione. In realtà quella sera vennero rimossi solamente piccoli pezzi di muro per creare più punti di passaggio tra la Germania Est e la Germania Ovest. Ormai la funzione e il significato stesso del muro non esistevamo più.
La sua caduta sarebbe proseguita solo nell’estate successiva e completata due anni dopo, ben più tardi del 3 ottobre 1990 quando fu sancita ufficialmente la riunificazione della Germania.
Berlino oggi: il muro e ciò che ne rimane
Oggi solo 1.300 metri di muro hanno resistito ai colpi di piccone: un pezzo di storia che sono stati volutamente tenuti in piedi come ricordo del passato e come monito per il futuro. Caratteristica di questo nuovo corso sono i graffiti. Dei tanti murales di eccezionale valore artistico, spicca quello realizzato dal russo Dmitri Vrubel.
L’artista ha rappresentato una fotografia del 1979 con il celebre saluto tra il leader sovietico Breznev e il presidente della Germania Est, Honecker. Un bacio – alla maniera sovietica – a cui è stata aggiunta una didascalia ormai famosa: «Mio dio, aiutami a sopravvivere a questo amore mortale».
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