Atac lancia il suo “X Factor” casalingo e organizza le audizioni per i dipendenti. Intanto l’azienda dei trasporti pubblici di Roma continua a non risolvere i suoi problemi
“Sai ballare, cantare o recitare? Cosa aspetti? Vieni e partecipa al grande evento Atac di Natale insieme ai tuoi colleghi. Porta il tuo talento, ti aspetto”, così dice una giudice nel corso di un breve video che lancia il talent show organizzato dall’Atac.
L’azienda capitolina cade a pezzi, era arrivata sull’orlo del fallimento e si trova in concordato preventivo. Possiede 11mila dipendenti, molti di loro lavorano in condizioni precarie. Si trovano ogni giorno ad affrontare le mille difficoltà di una metropoli caotica come Roma, sopportano la maleducazione e talvolta l’aggressività di molti passeggeri.
Per queste ragioni molti dipendenti si sono quasi offesi per l’iniziativa della loro azienda, che con tutti i problemi che non riesce a risolvere, non trova niente di meglio di organizzare sotto natale un talent show ispirandosi X Factor.
I commenti sulla sventurata idea dell’azienda capitolina
Uno dei primi a commentare il Casting for Christmas di Atac è stato il capogruppo capitolino del PD Giulio Pelonzi che ha detto: “Per il Natale, invece di spot e feste, Atac farebbe meglio a programmare un servizio pubblico all’altezza di una capitale europea. Dopo aver lasciato l’azienda in mano a giudici fallimentari, ora anziché fornire un servizio di trasporto, l’Atac propina ai romani canti balli e cotillon. Il personale dipendente dell’azienda capitolina, é bene sottolinearlo, è al servizio del comune e dei cittadini e per questo motivo porta anche la divisa. Queste iniziative invece ridicolizzano il personale e la funzione che assolve”.
Pochi giorni fa Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno scritto una lettera esprimendo profonda preoccupazione per lo stato della società. In seguito al lancio del Talent Show si è fatto sentire anche Claudio De Francesco, segretario del sindacato FAISA Sicell che dice: “Atac’s got talent, speravo fosse un fake ma è tutto vero. Il personale subisce aggressioni quasi quotidiane e nessuno fa niente. Siamo un’azienda di trasporto, non un cabaret“.