Prodotta da HBO e basata sulla trilogia letteraria di Phillip Pullman, “His Dark Materials” tenta di rinnovare il fantasy televisivo ma in che modo?
Se c’è un genere letterario che ha sempre affascinato il cinema a fasi alterne è il Fantasy.
Ve li ricordate i primi anni 2000 quando esordirono al cinema quasi contemporaneamente i la saga di Harry Potter e la trilogia de “Il Signore degli Anelli”? Io sì.
Il successo del maghetto occhialuto e dell’Odissea di Frodo e soci nella Terra di Mezzo scatenarono una vera e propria emancipazione del fantasy cinematografico attraverso tanti (forse troppi) tentativi di replicarne il successo.
Qualcuno di questi “figliocci” (cinematograficamente parlando) tentò di inaugurare nuove saghe (“Le Cronache di Narnia”, “Lemony Snicket-Una serie di sfortunati eventi”, “Spiderwick” o l’orrido “Eragon”) ma senza successo.
Tra questi titoli vi era anche “La Bussola d’oro”, basato sul primo libro della trilogia “Queste Oscure Materie” firmata da Phillip Pullman.
Un tentativo fallimentare di proporre al pubblico quello che il lavoro di Pullman non è: un fantasy per ragazzi.
A riproporre una versione più concreta e, si spera, più longeva della saga sono HBO e BBC (decisa a colmare il vuoto lasciato da “Il Trono di Spade”) e il drammaturgo Jack Thorne con una serie che sembra aver intrapreso la strada giusta.
“In questo abisso selvaggio,
Il grembo della natura e forse la sua tomba,
Né di mare, né terra, né aria, né fuoco,
Ma tutti questi al concepimento mischiati
Confusamente, e quindi sempre in conflitto,
Finché il creatore onnipotente ordini loro
Da queste oscure materie di creare altri mondi,
In questo abisso selvaggio il cauto demonio
Sta ai margini dell’inferno e intanto osserva,
Ponderando la sua traversata…” (John Milton, “Paradiso Perduto”)
Quello narrato da Pullman sembra essere in apparenza il classico “Viaggio dell’Eroe” (colonna portante del genere) atto a narrare la missione dei giovani Lyra Belacqua e Will Parry.
Eppure “His Dark Materials” è un fantasy famigliare nell’impostazione (la ricerca, l’esplorazione, l’oggetto magico, lo scontro tra Bene e Male) ma alquanto insolito nei contenuti e le tematiche.
Quello di Pullman è un mondo popolato da streghe e orsi polari parlanti ma anche dominato dal diabolico Magisterium (organizzazione composta dai gradi alti della Chiesa) e dove gli esseri umani sono affiancati dai Daimon (manifestazioni fisiche della propria anima).
Pullman non è Tolkien o C.S. Lewis e la sua accusa tutt’altro che velata verso la teocrazia ha scatenato diverse polemiche negli anni passati (alcune decisamente gratuite) ma “His Dark Materials” non è solo questo.
Quella di Lyra e Will è un’avventura in piena regola fatta di pericoli e incontri cruciali per la loro crescita attraverso viaggi in realtà parallele e una sempre più difficile capacità di discernere il Giusto dallo Sbagliato e il Bene dal Male.
Se siete quindi in cerca di un fantasy maturo ma non particolarmente pretenzioso e capace di intrattenerci in modo intelligente, “His Dark Materials” potrebbe essere la serie giusta al momento giusto.
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