Sex Education fa il suo ritorno su Netflix con una seconda stagione alla scoperta del sesso.
In Sex Education, la nuova serie britannica targata Netflix, gli adolescenti di oggi hanno bisogno di qualcuno, hanno bisogno della “clinica del sesso”.
Film e serie tv che hanno come protagonisti degli adolescenti non sono una novità ma, forse, quello che mancava era l’ingrediente del sesso, l’approccio e i primi tentativi.
Sex Education fa proprio questo. Parlare in modo naturale, con leggerezza e, ogni tanto, con ironia delle proprie fantasie e pulsioni, anche le più strane.
A tratti simile a Skins, serie britannica del 2007 che mostrava il vero volto dell’adolescenza senza filtro, se non fosse per la delicatezza dei personaggi e per la forza che hanno di prendere la vita di petto.
ALLARME SPOILER
Il tema principale in questa seconda stagione resta il sesso: come e con chi farlo.
Il protagonista Otis (Asa Butterfield), timido e impacciato, in teoria sa tutto sul sesso ma in pratica è ancora vergine.
Cresciuto con la madre Jean (Gillian Anderson), terapista che ha fatto del parlare di sesso la sua professione, Otis diventa il terapista sessuale dei compagni.
Il primo episodio si apre con un’epidemia di clamidia che trasforma la scuola in uno scenario apocalittico.
La disinformazione è tale che i suoi compagni non hanno idea su come si contragga la clamidia.
Otis, nel frattempo, ha scoperto i piaceri della masturbazione ma ha qualche problemino con Ola, l’imbarazzo è tanto da nascondere tutti i problemi fino all’esaurimento.
Eric (Ncuti Gatwa), migliore amico di Otis, scopre quanto può essere bello avere accanto una persona che ti ama, senza vergogna, grazie al nuovo arrivato Rahim, eppure resta ancora insicuro su quello che prova per Adam, il bullo espulso della scuola.
La tostissima Maeve (Emma Mackey), invece, ritorna tra i banchi di scuola con un’aria più seria.
A scombussolarle la vita c’è il ritorno della madre e della sua sorellina. La madre, ex tossica, dice di essere pulita da 13 mesi e di essere pronta a ricominciare una nuova vita, trovarsi un lavoro.
Maeve, dopo il suo passato traumatico, stenta a crederci.
A fare da sfondo a questi tre adolescenti diversi tra loro, è la confusione adolescenziale dei compagni di scuola in balia di ormoni e aspettative.
Si passerà dalla scoperta dei feticismi, della pansessualità, dell’asessualità, dell’omosessualità e dell’autolesionismo. Ma non solo …
Il messaggio di questi otto episodi è che non importa quanti casini nella vita combinerai o quante difficoltà dovrai affrontare, se accanto a te avrai un vero amico.
Verrà approfondita anche la condizione della donna e il femminismo, quello sano, quello del sostegno reciproco tra donne. Perché sì, il vero protagonista di Sex Educazione è l’amicizia.
Ognuno di questi ragazzi nasconde qualcosa, anche i caratteri più farti hanno il loro lato fragile, con tutte le loro umane debolezze. Anche gli adulti.
Quello che fanno è reprimere ogni forma di dialogo.
La serie, creata dall’emergente Laurie Nunn e diretta da Ben Tylor è consigliata ad un pubblico di adolescenti e post adolescenti, Sex Education è a tratti una commedia divertente e a tratti una serie drammatica, tutti i cliché adolescenziali e le situazioni più strane che nessuno ha mai raccontato.
Con la giusta lentezza e particolare attenzione, si sofferma sulle dinamiche adolescenziali e sociali dei nostri tempi, anche con un po’ di esagerazione. Giusto quella che serve per riderci su.
Una serie tv di formazione sul sesso per gli adolescenti che, proprio perché tali, vanno educati.
Per rileggere la nostra recensione sulla prima stagione, clicca qui.
Serena Votano