Bojack Horseman, il cavallo pessimista e alcolizzato di Netflix, è arrivato al capolinea.
La serie ci dice addio, dopo aver cercato di affrontare temi delicati come la tossico dipendenza, l’alcolismo, la depressione.
Temi quotidiani come le difficoltà nel riuscire a mantenere alta la vita lavorativa e la vita sentimentale, le amicizie, il rapporto con la propria famiglia.
Probabilmente neanche Raphael Bob-Waskberg, il creatore della serie, si sarebbe aspettato un successo sempre in crescendo.
Eppure, stagione dopo stagione, Bojack è diventato il volto della generazione disillusa del postmodernismo, di quelli cresciuti con un telefono in mano e che, sbattuti fuori dall’adolescenza, si ritrovano a fare i conti con la realtà.
Per l’ultima stagione, si è deciso di suddividerla in due parti, uscite rispettivamente il 25 ottobre e il 31 gennaio.
Li avevamo lasciati così …
Bojack ha finalmente deciso di ripulirsi in una clinica di recupero. Realizza tutte quelle che sono state le conseguenze dei suoi comportamenti sconsiderati.
Tutti i danni che la sua presenza provoca nella vita degli altri. E chiedere scusa.
Diane si trasferisce a Chicago con il suo nuovo ragazzo, dopo aver fatto sesso con l’impegnato Mr. Peanutbutter si getta nel lavoro; quest’ultimo cerca disperatamente di salvare il rapporto con la giovane cameriera-influencer Pickles.
Princess Carolyn, invece, impazzisce nel tentativo di conciliare il lavoro con il suo nuovo ruolo di madre e Todd… è sempre il solito Todd.
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Ma il momento della verità è arrivato.
*Allarme Spoiler*
Bojack Horseman viene assunto come professore di recitazione al college, per la prima volta viene messo a confronto con il suo passato. Ma, ormai, ha imparato a fare i conti con il suo passato.
Ma qualcosa di pauroso sta per succedere: un duo di giornalisti sta visitando vecchie conoscenze della star nel tentativo di scoprire la verità sulla morte di Sarah Lynn.
Perciò Bojack, giocando in difesa, decide di rilasciare un’intervista raccontando ciò che è davvero successo, scusandosi.
Diresti che con la morte di Sarah Lynn hai toccato il fondo?
“Toccare il fondo” è un’espressione senza senso, ho avuto parecchi momenti in cui credevo di aver toccato il fondo solo per scoprire che c’era un fondo ancora più in fondo.
Bojack ha infatti raccontato alla polizia di aver trovato Sarah Lynn morta dopo averla lasciata da sola mentre in realtà era con lei e non ha chiamato subito i soccorsi.
In tutto ciò, Diane è vittima della depressione e non riesce a mettere in ordine i pensieri, il nervosismo l’ha spinta verso il cibo ma, all’improvviso, arriva un’idea.
Mr. Peanutbuttur ha visto svanire la sua storia con la giovane Pickles. Ma la supererà, imparando cosa vuol dire stare da solo.
Todd fa finalmente pace con la madre, va a vivere con la sua ragazza e gestisce l’asilo all’interno dell’agenzia di Princess Carolyn. Quest’ultima ha trovato l’amore in Judah, il suo assistente.
E infine torniamo a Bojack …
Tutto fa pensare a un epilogo tragico. Bojack, infatti, è caduto nella piscina di quella che non è più la sua casa, in preda all’alcool e alle droghe. Ha perso la voglia di lottare.
Nei suoi sogni si ritrova a una cena con tutti coloro che sono morti prima di lui.
C’è l’attore Corduroy Jackson-Jackson, sua ex co-star, morto per asfissia erotica. C’è suo padre, con le sembianze dell’eroe Secretariat. C’è sua madre, astiosa e delusa. C’è Herb, l’ideatore e sceneggiatore di Horsin’ Around e suo migliore amico. C’è Zach Braff, che nella serie è morto per mano di Jessica Biel, e c’è Sarah Lynn che Bojack avrebbe potuto salvare.
Lo stiamo per perdere e invece no, si salva. Ma viene condannato per l’effrazione nella sua vecchia casa.
Ci dice addio mentre è in libertà vigilata per partecipare al matrimonio di Princess Carolyn.
Non c’è più nessun vuoto da colmare, non ci sono più domande in sospeso. Nulla poteva andare diversamente.
L’unica cosa da fare è provare e riprovare, dice il saggio Todd.
Nella sua ultima cavalcata verso il finale, inutile negarlo, Bojack ci mancherà da morire.
Una scrittura precisa, in grado di rappresentare l’ordinaria tristezza con sincerità e pathos. Tutte le nostre debolezze, le nostre nevrosi e il modo frenetico di vivere nel caos.
Un cartone animato che parla come gli adulti agli adulti, mescolando sarcasmo e cinismo, dipendenze e amori.
Un mondo come il nostro, in cui le risposte non esistono. Neanche quelle più facili.
Una storia, quella di Bojack, che non vediamo l’ora di rivivere da capo. Ancora una volta. Tutto d’un fiato.
Ci sono poche certezze nella vita. “Erika” alle feste, “Questo è un episodio crossover?”, “Pesci!”, Todd sul divano, Diane e Bojack sul tetto, sono tra queste.
Li salutiamo, in parte, con l’inaugurazione del restauro alla scritta Hollywoo, alla quale viene per sbaglio aggiunta una B, invece che una D.
Ora lo Star System americano ha una nuova sede: perché a Hollywoo tutto è possibile.
Serena Votano