Evento dedicato alla scoperta della fauna e della flora massacrata dai terribili incendi che hanno devastato lo Stato dell’Oceania.
L’Australia non è mai stata così vicina alla capitale d’Italia. Il Bioparco di Roma ha dedicato la prima domenica di febbraio allo Stato dell’Oceania e alla sensibilizzazione. Dopo i terribili incendi che hanno falcidiato la flora e la fauna particolarissima dell’ex colonia penale inglese, il governo australiano sta faticosamente contando i danni dei catastrofici eventi cercando di trovare contromosse per ricostruire il patrimonio naturale perso.
Il continente continua a bruciare e si stima che siano oltre un miliardo gli animali feriti o uccisi dalle fiamme. Specie simbolo, uniche sul Pianeta, come koala e canguri. Ma non soltanto: altri mammiferi, uccelli e animali più piccoli come anfibi, rettili e invertebrati hanno patito la stessa sorte della fauna più iconica. Il muro di fuoco che si è sviluppato, purtroppo, non ha lasciato scampo a molti esseri viventi creando un vuoto sconfortante, vista la certificazione del dolo e l’incidenza determinante del famoso cambiamento climatico. Entrambi derivanti dallo stesso fattore scatenante: l’uomo.
Un’adeguata conoscenza dei rischi che comportano certe scellerate azioni ed una sensibilizzazione che passa attraverso la tutela del patrimonio naturale che ha subito un durissimo colpo, possono educare le nuove generazioni alla conservazione ed alla loro salvaguardia. Con la speranza di non dover registrare mai più cataclismi del genere. Un autogol clamoroso per tutta l’umanità.
La cronaca della giornata australiana al Bioparco di Roma
Giornata uggiosa su Roma ma, fortunatamente, senza pioggia. La temperatura è davvero perfetta per passeggiare all’interno della conturbante struttura naturalistica della capitale. Come spesso accade, il Bioparco di Roma è preso d’assalto da coppiette, famiglie e turisti. Tutti i fortunati visitatori di questa prima domenica di febbraio hanno potuto assistere alla giornata dedicata all’Australia. E noi con loro.
Ma qual era il programma di questo evento incentrato sulla sensibilizzazione e la tutela della fauna dell’Australia? Gli appuntamenti erano due: la visita guidata alla scoperta degli animali australiani ospitati nel Bioparco di Roma e l’evento didattico “A tu per tu“.
Una guida di quello che in passato chiamavamo “zoo” ci ha accompagnato, insieme a famiglie e curiosi, nel tour atto a presentarci le specie australiane: l’emù, il secondo uccello più grande al mondo dopo lo struzzo, il canguro di Bennet, un marsupiale più piccolo del comune canguro dell’immaginario collettivo ed il colorato casuario, anch’esso un uccello. La visita guidata ha mostrato, in seguito, anche animali originari di Africa ed Asia, fra i quali le bellissime tigri.
“A tu per tu” con alcuni animali del Bioparco
Dopo aver conosciuto più approfonditamente, grazie alla bravura della guida, alcuni animali presenti nel Bioparco di Roma, abbiamo assistito all’interessante evento “A tu per tu“, un incontro ravvicinato e senza barriere con alcuni rettili e invertebrati della fauna australiana per capire come potranno fronteggiare un evento così distruttivo, nonché il suo impatto a lungo termine.
Della serie “Toccare con mano la natura“. In tutti i sensi. Nell’aula B del parco zoologico, una guida ha presentato diverse specie di animali facendole interagire con grandi e piccini. Draghi barbuti (unica razza tipica dell’Australia), blatte, ratti albini, insetti stecco, furetti, gerbilli, pitoni reali ed un simpatico riccio hanno intrattenuto la platea con il loro fascino. I bambini, a differenza degli adulti, non hanno potuto accarezzare i rettili per motivi di sicurezza. Siamo venuti a conoscenza delle abitudini di questi animali durante l’interessante laboratorio didattico che ci ha eruditi sulle specie passate in rassegna. Un bel modo per avvicinare i visitatori alle tematiche naturaliste, compresi i gravi problemi, attraverso il contatto e la vicinanza fisica dell’animale.
Una giornata stimolante ed istruttiva firmata Bioparco di Roma in favore dell’Australia: la sensibilizzazione delle nuove generazioni potrebbe salvare il nostro Pianeta che, attualmente, ci sta presentando il conto di tutti i nostri errori. Presenti e passati. Cambiare il corso degli eventi è possibile, ma la via migliore per farlo è educare i bambini di oggi ad essere adulti migliori nel prossimo futuro. Perché il patrimonio naturalistico mondiale deve essere difeso con le unghie e con i denti: fa parte del nostro retaggio ed arricchisce l’esistenza di tutti.
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