In occasione del compleanno di Ferzan Özpetek, MMI propone un excursus dei suoi film più importanti.

Le fate ignoranti (2001)

"Le fate ignoranti" (Ferzan Özpetek, 2001) - immagine web
“Le fate ignoranti” (Ferzan Özpetek, 2001) – immagine web

Partiamo con quello che è il terzo film di Ferzan Özpetek, tramite cui il regista torna sul tema dell’omosessualità (presente già nel primo film del 1996, Il bagno turco) affrontando però anche quello della solitudine, della famiglia e della morte.
Stefano Accorsi e Margherita Buy, protagonisti della pellicola, hanno ricevuto il Nastro d’argento per le loro interpretazioni.
L’opera fu uno dei successi della stagione cinematografica 2001.

Antonia (Margherita Buy) trova tra gli oggetti personali del marito defunto un quadro, che dà il titolo al film, con una dedica che le fa supporre l’esistenza di un’amante. Le sue ricerche la portano però dove non avrebbe mai pensato: l’amante del marito è in realtà un uomo, Michele (Stefano Accorsi). Venuta a contatto con lui e con la sua “famiglia allargata”, Antonia riuscirà a maturare come donna e come persona, il tutto veicolato dal ricordo del marito.

Saturno Contro (2007)

"Saturno Contro" (Ferzan Özpetek, 2007) - immagine web
“Saturno Contro” (Ferzan Özpetek, 2007) – immagine web

In questo film tornano i temi già affrontati in Le fate ignoranti.
Riconosciuto come d’interesse culturale nazionale dal MiBAC, ha fatto incetta di premi e nomination, tra cui il Nastro d’argento e il David di Donatello.

Davide (Pierfrancesco Favino) e Lorenzo (Luca Argentero) sono una coppia omosessuale che ospita spesso il loro gruppo di amici a cena. Durante una di queste occasioni, però, Lorenzo ha un malore: finisce in coma e successivamente muore. L’evento turba gli animi degli amici, che si ritrova a fare i conti con la perdita di una persona amata. Accettare l’evento è l’unico modo che hanno per andare avanti e scrollarsi di dosso le proprie paure e insicurezze.

Mine vaganti (2010)

"Mine vaganti" (Ferzan Özpetek, 2010) - immagine web
“Mine vaganti” (Ferzan Özpetek, 2010) – immagine web

Attraverso l’artificio della commedia corale, Ferzan Özpetek affronta nuovamente i temi dell’omosessualità e della famiglia.
Il film, tra i vari premi, ha vinto il premio speciale della giuria al Tribeca Film Festival.

Tommaso (Riccardo Scamarcio) è un giovane pugliese stabilitosi a Roma, che da sempre ha mentito alla propria famiglia riguardo l’orientamento sessuale e il percorso di studi. Decidendo di tornare a Lecce per rivelare la verità e fare coming out, si confida prima col fratello, il quale, durante una cena, lo batte sul tempo e dice di essere gay. Ma le cose non vanno come previsto: il padre Vincenzo (Ennio Fantastichini), dopo aver cacciato di casa il figlio, ha un infarto e muore. Tommaso diventa così il diretto erede del pastificio di famiglia, ma ciò va contro tutti i suoi progetti di vita. La nonna è l’unica a capire e accettare la verità e decide di prendere una decisione drastica al fine di riportare tutto all’ordine e garantire alla famiglia di vivere serena.

Magnifica presenza (2012)

"Magnifica presenza" (Ferzan Özpetek, 2012) - immagine web
“Magnifica presenza” (Ferzan Özpetek, 2012) – immagine web

Pietro (Elio Germano) si trasferisce in un appartamento a Roma, il quale è però già abitato: ad occuparlo è infatti una compagnia teatrale composta da fantasmi, morta in quella casa durante la Seconda Guerra Mondiale poiché collaboratrice della Resistenza. Il ragazzo inizierà un rapporto di amicizia con i fantasmi, che lo aiuteranno nei momenti difficili ed importanti della sua vita, e si impegna a liberarli dal legame col passato. Riusciranno a mettere in scena al teatro Valle di Roma la loro commedia, a cui Pietro assiste come unico spettatore, essendo l’unico in grado di poterli vedere.

La dea fortuna (2019)

"La dea fortuna" (2019) - immagine web
“La dea fortuna” (Ferzan Özpetek, 2019) – immagine web

L’ultimo film di Ferzan Özpetek è stato definito un vero e proprio capolavoro, e lo dimostrano anche gli incassi, che sono risultati essere i più alti nella carriera del regista.
Per saperne di più su La dea fortuna, vi lasciamo alla recensione ad opera di Francesco Bettanin.

Chiara Cozzi

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