Attentato in Thailandia: morto l’assalitore che ha seminato il panico a Korat. Il bilancio è di 20 morti e 42 feriti. Le dinamiche dell’assalto e le dichiarazioni dei presenti.
L’assalitore che ha seminato il panico mietendo 20 vittime a Korat, nel nord-est della Thailandia, è stato ucciso dalle forze speciali.
L’uomo, Jakrapanth Thomma, 32 anni, militare dell’esercito Thailandese, dopo aver rubato delle armi dalla caserma ha prima ucciso un suo superiore, Anantharot Krasaee, ed altri due soltati all’interno della caserma dell’esercito di Surathampithak, per poi rubare un Humvee, veicolo militare da ricognizione, e concentrare la propria follia omicida nei confronti dei civili, sparando lungo una strada che porta al Terminal 21, un centro commerciale particolarmente frequentato.
Terminata la corsa in auto, il militare si è asserragliato nel centro commerciale tenendo in ostaggio civili per 17 ore, prima dell’intervento delle forze speciali.
I messaggi dell’assalitore postati su Facebook
L’inizio della follia è stata immortalata dal militare stesso che ha avviato una diretta su Facebook Live, finché il social network non l’ha interrotta.
L’assalitore ha anche postato altri messaggi prima che la pagina fosse eliminata che includevano frasi come “dovrei arrendermi?“, “Oh merda, ho dei crampi in mano“. Un post precedente diceva: “Nessuno può evitare la morte“, e un altro diceva: “diventare ricchi traendo vantaggio dagli altri, pensano di poter usare i soldi all’inferno?”.
La dinamica
Durante le 17 ore sono stati messe in atto procedure per evacuare il maggior numero possibile di civili dal centro commerciale. Contemporaneamente, i militari hanno preso il controllo dei piani terra, 1, 2, e 3 del centro commerciale.
Sono stati fatti vari tentativi di mediazione con l’assalitore, compreso portare la madre sul luogo per convincerlo ad arrendersi, ma non c’è stato niente da fare, rendendo inevitabile ingaggiare il soggetto da parte delle forze speciali.
L’intera notte è stata un susseguirsi di numerosi tentativi di ingaggio ed altrettanti numerosi scambi di spari tra i membri delle forze speciali e l’assalitore e di sporadiche evacuazioni di civili.
Mentre gli acquirenti correvano verso le uscite, la polizia li ha intimati ad alzare le mani e identificarsi al piano terra per paura che tra loro potessero nascondersi eventuali uomini armati complici dell’attentatore.
La conferma della morte dell’assalitore
Alle 9 ora locale, il capo della Divisione per la repressione del crimine, Jirabohb Bhuridej, ha dichiarato ad AFP che l’assalitore “è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco trenta minuti fa”.
La notizia è stata, poi, confermata dal capo della polizia nazionale, Pol Gen Chakthip Chaijinda, e dal tenente Pol Poonsap Prasertsak, capo della Regione 3 della polizia provinciale.
Il vice primo ministro e ministro della sanità pubblica, Anutin Charnvirakul, ha reso noto che un agente di polizia che ha preso parte ad uno dei numerosi tentativi di raid intorno alle 3 del mattino ha perso la vita per mano dell’assalitore.
Bilancio delle vittime e dichiarazioni di chi ha assistito alla follia omicida
Narinrat Pitchayakamin, un medico Korat, rivedendo un bilancio iniziale che andava tra i 21 e i 25, ha dichiarato che “il bilancio delle vittime ufficiali è di 20 e 42 feriti. Nove in sala operatoria”
Gli evacuati hanno raccontato di come una normale giornata di shopping del sabato nel frequentatissimo centro commerciale si sia trasformata in una scena dell’orrore quando l’uomo è entrato armato seminando il panico.
“Era come un incubo. Sono grato di essere sopravvissuto“, ha detto Sottiyanee Unchalee, 48 anni, ad AFP, spiegando che si è nascosta nel bagno di una palestra all’interno del centro commerciale non appena ha sentito gli spari.
Un volontario del pronto soccorso, Peerapong Chatadee, che con la sua squadra ha portato quattro cadaveri in ospedale, ha raccontato ad AFP di una sanguinolenta scena d’orrore: “non ho mai visto niente del genere. Mi sento così triste. È un soldato, non avrebbe dovuto sparare contro persone disarmate“.
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