Karim Laribi ha fatto innamorare la città di Bari domenica pomeriggio con una punizione magistrale all’incrocio dei pali; l’addio al calcio di Brienza alla fine della scorsa stagione ha lasciato il vuoto in quel numero 10 che ha dato tante soddisfazioni ai tifosi biancorossi. Da Maiellaro a Protti, fino a Barreto e allo stesso Ciccio: ecco i più amati numeri 10 del calcio biancorosso.
Pietro Maiellaro, la classe del numero 10
Se si chiede a un tifoso barese qual è il numero 10 a cui è più affezionato, la risposta non potrebbe essere altro che Pietro Maiellaro. Originario di Lucera ed esploso a Taranto, Maiellaro viene acquistato dal Bari nel luglio del 1987 per ben 2 miliardi e 300 milioni di lire e due contropartite tecniche. Fortemente voluto da Matarrese, il talento pugliese partita dopo partita comincia a ingraziarsi la piazza biancorossa, segnando il suo primo goal solo nel dicembre di quell’anno. La stagione successiva portò la squadra di Salvemini alla promozione in Serie A, diventando poi uno dei protagonisti della meravigliosa stagione 1989-1990.
La vittoria dell’unico trofeo internazionale a Bari è datata proprio 1990: una rete di Perrone sconfigge il Genoa e solleva la Coppa Mitropa. Paradossalmente però, il grande evento per cui Maiellaro è ricordato nel capoluogo pugliese è uno straordinario goal segnato il 24 marzo 1991 contro il Bologna; con uno spettacolare tiro da 40 metri sorprese il portiere rossoblù Valleriani e siglò una delle reti rimaste più impresse nella mente dei tifosi biancorossi. Chiude la sua esperienza a Bari nel 1991, con 26 goal segnati in 119 presenze, rimanendo comunque una leggenda nella storia dei galletti.
Igor Protti, lo Zar
La storia di Igor Protti al Bari è un film in bianco e rosso che vincerebbe sicuramente un Oscar; il miglior attore protagonista sarebbe il centravanti emiliano che, arrivato in Puglia nel 1992, diventa anno dopo anno un idolo della piazza pugliese. Dopo due anni in Serie B, l’approdo nel massimo campionato ha dato allo Zar uno stimolo non indifferente per diventare, nel corso del tempo, un punto di riferimento dei nostalgici di quel calcio.
Simbolo dell’attaccante degli anni ’90, Protti alla sua seconda stagione in Serie A vince il titolo di capocannoniere a pari merito con Beppe Signori. I suoi 24 goal non bastano però a salvare il Bari: questo è il primo (e unico) caso in cui la squadra del capocannoniere retrocede nella serie cadetta. Un epilogo drammatico, per un film dall’alto tasso di emozioni e passione.
Paulo Vitor Barreto, l’ultimo baluardo
Non è sicuramente l’ultimo grande numero 10 del Bari (il capitano Ciccio Brienza non ne ha assolutamente fatto sentire la mancanza), ma Paulo Vitor Barreto si presenta come il più recente protagonista di una favola biancorossa. Arriva in Puglia nel 2008 in prestito dall’Udinese e, con ancora la maglia numero 16 sulle spalle, trascina i galletti allenati da Antonio Conte alla promozione. I suoi 23 goal lo portano a un passo dal titolo di capocannoniere, ottenuto poi da Ciccio Tavano con una sola rete di scarto. L’anno dopo il centravanti brasiliano, nonostante il cambio in panchina e il salto di categoria, dimostra di avere talento e carattere. Il Bari dei record di Gian Piero Ventura ha come suo maggior trascinatore il nuovo numero 10, che con 14 reti si conferma punto di riferimento dei galletti.
Ciccio Brienza, la qualità che mancava
A Bari era troppo tempo che non si vedeva un numero 10 di quella qualità: Ciccio Brienza è arrivato in biancorosso in punta di piedi e gradualmente si è imposto sia come calciatore che come leader. La piazza pugliese ha sognato insieme a lui per varie stagioni la promozione, sempre sfumata per l’assenza di un progetto chiaro e per una società assente. Il vero amore è però scoppiato proprio nell’estate del 2018, quando il capitano biancorosso è rimasto tra i galletti anche dopo il fallimento. “Partiamo dalla polvere per tornare in paradiso”: così parlava un anno e mezzo fa Brienza, facendo, ancora una volta, innamorare Bari.
Karim Laribi, la promessa
Arrivato a Bari come il grande colpo di gennaio, Karim Laribi sogna di essere anche solo di poco vicino ai grandi nomi che abbiamo citato. La piazza biancorossa ha applaudito una straordinaria punizione messa a segno domenica contro il Picerno e lui, rispondendo alle domande dei giornalisti, ha risposto così:
Questa vittoria ci dà forza; è una di quelle partite che fa crescere l’entusiasmo e il morale. Noi nello spogliatoio ne abbiamo tanto e vorremmo vedere lo stadio pieno, perché questo è un percorso che dobbiamo fare insieme ai tifosi. Dobbiamo correre sulle ali dall’entusiasmo. Come dite voi a Bari, Ci vuole il “priscio”
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