Il terremoto tra Turchia ed Iran, fa probabilmente piu’ danni di quanto si potesse prevedere.

Il terremoto tra Turchia si e’ verificato in una zona geologicamente molto complicata: a nord della linea lungo la quale tra il mediterraneo orientale (a sud dell’allineamento Creta – Cipro – golfo di Adana), anatolia meridionale e i monti Zagros in Iran, la placca arabica si scontra con quella euroasiatica.

La placca euroasiatica tra Caucaso, Anatolia e Iran è costituita da un complesso collage di una numerosa serie di blocchi, che si sono scontrati e amalgamati fra loro nel terziario. Mentre la compressione è ancora attiva lungo gli Zagros e nel Mediterraneo orientale, nella parte a nord della linea dello scontro fra placche compresa tra Turchia e Iran di nord ovest la deformazione della placca euroasiatica procede proprio lungo le linee di debolezza rappresentate dai limiti fra questi blocchi e per questo i terremoti, molto frequenti e spesso disastrosi, hanno quasi tutti un meccanismo trascorrente e cioè di scorrimento laterale come la famosissima faglia di San Andreas in California.

Il passato di questa regione

La regione in cui si sono verificati ieri è spesso teatro di terremoti di tipo trascorrente molto più forti di quello odierno, come si vede dalla prima carta di Abbassi et al (2003) a cui ho aggiunto l’evento di ieri (stella rossa) e il terribile terremoto M 7.1 di Van avvenuto nel 2011 (stella blu). Nella seconda carta vediamo la distribuzione delle scosse nella giornata di ieri con l’ora di Greenwich: prima dell’evento principale di M 6.0 del tardo pomeriggio (più o meno di energia pari a quello di Amatrice) il via è stato dato da una scossa piuttosto intensa all’alba, che però sembra essere di carattere distensiva.
È possibile che i danni siano più elevati di quello che ci poteva aspettare perché già l’evento di stamattina aveva probabilmente lesionato qualche edificio.

Articolo per “La Scienza Risponde” a cura di Aldo Piombino