I Los Angeles Lakers utilizzano il loro quindicesimo posto a roster per firmare il giocatore ex-Heat, tagliato lo scorso 9 Febbraio da Memphis dopo essere stato coinvolto nella trade che ha portato Iguodala a South Beach. Sarà l’uomo giusto?
Dion Waiters è il profilo perfetto
Ai Lakers serviva un giocatore in grado di creare per se e per gli altri, di portare punti veloci in uscita dalla panchina e di caricarsi la second unit sulle spalle. L’ex Syracuse in carriera ha dimostrato di saper fare tutto questo, anche nelle sole tre apparizioni in maglia Heat in questa stagione, ed è per questo motivo che Rob Pelinka ha deciso di puntare su di lui. Rojan Rondo e Kyle Kuzma stanno giocando ben al di sotto delle aspettative e la panchina è fondamentale per la corsa al titolo. Waiters ha poco più di un mese di tempo per tornare al 100% della condizione e adattarsi il più in fretta possibile al sistema di Vogel, perché il giocatore può e deve essere fondamentale in chiave playoff per provare a colmare il gap coi Clippers.
I dubbi sulla disciplina di Dion Waiters
Dopo “l’ottimo provino” di Lunedì, i gialloviola si sono riservati qualche giorno prima di decidere se firmarlo o meno, molto probabilmente per il suo carattere difficile. Infatti se Waiters in questa stagione è sceso in campo solo 3 volte non è di certo per mancanza di talento o per scarsa condizione (questa estate aveva lavorato molto duramente con David Alexander, coach e trainer molto famoso tra i giocatori professionisti) ma a causa dei suoi atteggiamenti poco professionali che hanno fatto infuriare Pat Riley. Il giocatore è stato sospeso 3 volte dagli Heat da Settembre a Dicembre 2019, prima per essersi lamentato del ruolo in squadra, poi per un’intossicazione da orsetti gommosi alla marjiuana, ed infine per aver postato una foto in barca con amici dopo essersi dichiarato “malato”.
A 28 anni questa potrebbe essere l’ultima occasione per rilanciare la sua carriera.
Lorenzo Mundi
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