Gabriel García Márquez, grande scrittore, giornalista e saggista colombiano, naturalizzato messicano, conosciuto anche con il nome di Gabo, nasceva oggi nel 1927 in un piccolo villaggio colombiano chiamato Aracataca.

Primogenito di sedici figli, inizia il suo percorso intraprendendo la carriera giornalistica presso il giornale El Universal, nella città di Cartagena dove si trasferì in seguito all’instaurarsi della dittatura di Pinilla in Colombia.

Tra le sue opere più famose ricordiamo prima fra tutte Cent’anni di solitudine, pubblicata nel 1962: epopea di una famiglia colombiana di cui ho avuto il piacere di leggere amori e vicissitudini.

Il suo contributo è stato tale da rilanciare l’interesse soprattutto per la letteratura latinoamericana ed infatti, nel 2007, Cent’anni di solitudine , durante il IV Congresso Internazionale della Lingua spagnola, è stato votato come seconda opera in lingua spagnola più importante mai scritta dopo il Don Chisciotte della Mancia di Miguel de Cervantes.

Gabriel García Márquez - Photo Credits: pinterest.it
Gabriel García Márquez – Photo Credits: pinterest.it

Dotato di uno stile ricco, i suoi romanzi sono caratterizzati da strutture narrative particolarmente articolate. Chiunque abbia letto Cent’anni di solitudine può confermarlo: la storia della famiglia Buendìa si articola in modo particolare seguendo la storia di tutte le generazioni, dalla prima all’ultima, donando al lettore un momento (anche se è più di un momento) di immersione profonda nella storia di una famiglia.

“Non smettere mai di sorridere, nemmeno quando sei triste, perché non sai mai chi potrebbe innamorarsi del tuo sorriso”.

È consueto ritrovare nei suoi romanzi riferimenti culturali alla storia del suo paese d’origine, la Colombia.

Famose anche le opere L’amore ai tempi del colera(1985); L’autunno del patriarca (1975); Cronaca di una morte annunciata (1981).

Muore a Città del Messico il 17 aprile del 2004.