Un film palesemente ambientato in estate e distribuito durante le vacanze di Natale del 1997. La formula per un fallimento, no? “Tre Uomini e una Gamba” (stasera su Italia 1 alle 21:20) fu invece un successo strepitoso e divenne nel corso del tempo un film di culto.
Ai tempi non erano tanti i comici che tentavano di approdare al cinema e una ragione c’è: passare dal teatro o dalla televisione al cinema non è facile e sono tanti gli esperimenti fallimentari che hanno seguito il primo film del trio.
Eppure “Tre Uomini e una Gamba” ha funzionato. Sarà perché i tre attori hanno avuto la brillante idea di farsi affiancare da un regista professionista quale Massimo Venier che è pure sceneggiatore (tornato recentemente a collaborare col trio in “Odio l’estate”).
O forse il successo del film è dovuto ad una trama semplice, funzionale allo stile e al talento del trio che, sostenuti da Venier, adatta perfettamente battute e spesso interi sketch provenienti dai loro spettacoli teatrali al contesto cinematografico.
Aldo, Giovanni e Giacomo sono amici da una vita. Vivono una vita semplice ma anche mediocre, dovuta a un modesto impiego presso un negozio di ferramenta di proprietà del loro volgare e collerico suocero Eros Cecconi (un grandissimo Carlo Croccolo).
Prossimo al matrimonio con la terza delle figlie di Cecconi, Giacomo si fa accompagnare dagli amici per andare a Gallipoli, luogo in cui terranno le nozze.
Diverse peripezie e l’incontro con Chiara (Marina Massironi), spingeranno il trio a rivalutare le loro scelte di vita.
Abbiamo così un road movie tradizionale che richiama alcuni titoli della commedia italiana (“Il Sorpasso” fra gli altri), suddiviso in tre atti e con un intermezzo per ciascuno.
Cominciamo con un prologo gangster e tre mafiosi alle prese con un incarico solo in apparenza facile (omaggio al cinema pulp alla Tarantino, entrato in voga proprio durante quegli anni).
A seguire una parodia del cinema neorealista (in cui viene ripreso in modo geniale il celebre sketch del trio su Ajeje Brazorv) e infine un sogno “horror” di Aldo con un Conte Dracula siciliano alle prese con una coppia di ostili leghisti.
Ma se “Tre Uomini e una Gamba” fosse semplicemente una barzelletta cinematografica fine a sé stessa, oggi non sarebbe quel cult che è, dato che possiede una cosa che spesso i film con protagonisti attori comici non ha: una storia.
Come già detto, una trama semplice ma proprio per questo capace di rendere le vicende e gli stessi protagonisti così vicini a noi e quindi ancor più simpatici e umani.
Proprio come la stessa Gamba del titolo, il viaggio di Aldo, Giovanni, Giacomo e Chiara è un concentrato di delirio, sensibilità e che spesso diventa una valvola di sfogo per la stupidità dell’essere umano.
Del resto, un falegname qualsiasi potrebbe farvi una gamba migliore e con le unghie!
“Tre Uomini e una gamba” non è però solo questo.
È la storia di un gruppo di amici, diversi fra loro ma uniti nelle loro esistenze grigie, che troveranno non solo la consapevolezza della loro situazione ma persino una voglia di vivere e sognare che non credevano di possedere più.
Non è quindi troppo tardi per riscoprire un rocambolesco viaggio sulla strada della vita insieme al candido Aldo, il pignolo di buon cuore Giovanni e il romantico Giacomo.
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