Coronavirus GP Australia – Tutto pronto all’Albert Park di Melbourne dove domenica 15 marzo scatterà il primo GP della stagione 2020. Tutto pronto o quasi perché le prossime ore potrebbero essere decisive per eventuali modifiche; primi casi sospetti nei paddock di Melbourne e primo malcontento che inizia a crescere tra il popolo australiano. 

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Albert Park, Melbourne – Photo Credit: Aus GP Official Twitter Account

Coronavirus GP Australia – I sospetti all’Albert Park

Qualche girono fa il parco che ospita il circuito del primo Gran Premio è stato chiuso in via precauzionale; infatti era risultato positivo un ospite dell’hotel, chiuso anch’esso per bonifica sanitaria. Nel frattempo scuderie e piloti hanno fatto il loro ingresso nella terra dei canguri: misura della temperatura per i team italiani o per chi ha contatti con essi; vari tipi di controlli per tutti gli altri membri del Circus. Le novità giungono stamattina, ora italiana, quando due team annunciano dei casi sospetti nel loro entourage; Haas e McLaren dichiarano infatti di avere rispettivamente due e un componente in auto-isolamento. Precauzione presa in seguito alla presenza di alcuni sintomi influenzali in queste persone, sottoposte al test il cui esito è previsto tra 3-5 giorni. Questa la nota pubblicata dalla scuderia McLaren:

“Confermiamo che un membro del team è in auto-isolamento in hotel per precauzione, in linea con la nostra politica, dopo che ha mostrato sintomi simili al coronavirus. Stiamo aspettando i risultati del test […] Il team sta operando secondo il nostro programma normale”.

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25th Australian Grand Prix – Photo Credit: Aus GP Official Twitter Account

Coronavirus GP Australia – Le modifiche e la petizione

I responsabili dell’organizzazione insieme alle autorità locali stanno intanto cercando di trovare delle soluzioni per far fronte all’emergenza. Nessuno esclude la possibilità che nelle prossime ore ci possano essere dei cambiamenti a livelli organizzativi, tra questi aleggia ovviamente l’ipotesi delle porte chiuse. Le precauzioni prese fino ad ora riguardano la distanza di sicurezza da rispettare; la “track walk” è stata fatta dai piloti a 2 metri di distanza ed è stata già predisposta una modifica alla sessione di autografi. Anche il responsabile dell’organizzazione del GP d’Australia, Andrew Westacott, ammette che probabilmente ci saranno dei cambiamenti nella gestione, ma al momento l’evento prosegue come pianificato all’inizio:

“Ciò che si sta verificando nel mondo in questi giorni non esclude alcuna eventualità, ma credo che sia altamente improbabile per ora un weekend a porte chiuse. Non è una decisione che prenderei. […] Dobbiamo comunque gestire la situazione con saggezza e prendere le precauzioni necessarie”.

Insieme alla preoccupazione per il diffondersi del virus cresce anche il malcontento dei cittadini australiani; si apre infatti su internet una petizione volta a raccogliere le firme per cancellare il primo appuntamento del Circus di Formula 1. Come riportato da FormulaPassion.it, questo ciò che si legge sulla richiesta del popolo di annullare l’evento:

“Il Governo non sta prendendo seriamente il proprio dovere nei confronti del Coronavirus e del Gran Premio. Stanno permettendo all’evento di andare avanti […] Sia Ferrari che Alpha Tauri, nonché il fornitore di pneumatici Pirelli, hanno sede a pochi chilometri dall’epicentro dell’epidemia di Coronavirus in Italia […] Gli organizzatori della gara hanno insistito all’inizio di questa settimana che l’evento sarebbe andato avanti come previsto fino a quando non sarebbero stati avvisati diversamente dagli esperti […] Adesso è il momento di proteggere le nostre comunità locali di Melbourne dagli elevati rischi associati ai viaggi dall’Italia”.

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Articolo a cura di Chiara Zambelli