Lamezia Terme, sequestrate 905 mascherine di protezione individuale del tipo ffp2 e denunciati due commercianti.

La scoperta della Guardia di Finanza

Il comando provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro, a seguito di un’attività di controllo economico del territorio, ha sequestrato 905 mascherine rivendute a prezzi esorbitanti.

L’operazione rientra nel contrasto di chi, approfittando dell’emergenza del Covid-19, attua pratiche commerciali scorrette rivendendo materiale sanitario a prezzi maggiorati fino al 2142%.

Le Fiamme Gialle del gruppo di Lamezia Terme hanno scoperto che presso due supermercati, riconducibili alla stessa società, le mascherine venivano custodite in scatoloni posti sotto le casse di pagamento e venduti solo su specifica richiesta dei clienti. I prezzi arrivavano fino ai 15 euro per le mascherine ffp2 con la valvola e 11 euro per quelle senza valvola.

Le indagini hanno evidenziato che le mascherine erano state acquistate dal rivenditore al prezzo di 35 centesimi più IVA.

L’ipotesi di reato è quella di “manovre speculative su merci”

Da qui, si è proceduto al sequestro del materiale; l’ipotesi di reato è quella di “manovre speculative su merci”, sancito dall’art. 501bis del Codice Penale, secondo il quale:

  1. chiunque, nell’esercizio di qualsiasi attività produttiva o commerciale, compie manovre speculative ovvero occulta, accaparra od incetta materie prime, generi alimentari di largo consumo o prodotti di prima necessità, in modo atto a determinarne la rarefazione o il rincaro sul mercato interno, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da cinquecentosedici euro a venticinquemilaottocentoventidue euro.
  2. Alla stessa pena soggiace chiunque, in presenza di fenomeni di rarefazione o rincaro sul mercato interno delle merci indicate nella prima parte del presente articolo e nell’esercizio delle medesime attività, ne sottrae all’utilizzazione o al consumo rilevanti quantità.
  3. L’autorità giudiziaria competente e, in caso di flagranza, anche gli ufficiali e agenti di polizia giudiziaria, procedono al sequestro delle merci, osservando le norme sull’istruzione formale. L’autorità giudiziaria competente dispone la vendita coattiva immediata delle merci stesse nelle forme di cui all’articolo 625 del codice di procedura penale.

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