Un gesto che può (anzi, deve) regalare un sorriso a tantissime famiglie di Cinecittà, uno dei quartieri più famosi della città metropolitana di Roma, in un momento davvero complicato ed incerto. Il Coronavirus, la malattia giunta dalla Cina, sta monopolizzando l’attenzione mondiale per la sua aggressività: tanti contagi, molte vittime ma, anche, diversi guarigioni dall’attacco del virus asiatico. Il decreto varato dal Governo del Premier Giuseppe Conte, atto a contenere i contagi, sta costringendo moltissimi italiani a rimanere, giustamente, a casa. Ed i romani, ovviamente, non fanno eccezione. Il quartiere di Cinecittà, vispo e rumoroso, appare silenzioso. Quasi spettrale. In questo momento complicato, come si può gustare un caratteristico bignè di San Giuseppe festeggiando, quindi, la famosa festa del papà?
Ilario Manzo, pasticcere titolare della “Pasticceria Novelli“, si è attivato per portare nelle case del quartiere romano (e non solo) il tipico dolciume che festeggia tutti i papà d’Italia. Lo abbiamo intervistato per conoscere meglio questa bellissima (e dolce, ndr) iniziativa.
Festa del papà, bignè e Coronavirus: l’intervista ad Ilario
Una bellissima iniziativa per tutto il quartiere di Cinecittà. In regime di Coronavirus, è possibile festeggiare normalmente la festa del papà. Grazie ad Ilario. Il pasticcere venderà i bignè a 2€ l’uno consegnandolo, senza nessun sovrapprezzo, a casa di chi li ha ordinati. Ecco cosa ci ha raccontato il titolo della “Pasticceria Novelli“.
Come è nata questa bellissima iniziativa?
“La bellissima iniziativa scaturisce da mia figlia: sono diventato padre da sei mesi. L’idea, in realtà, è della mia compagna che mi ha fatto notare che, visto che noi li facevamo per la nostra famiglia, potevo fare i bignè per il quartiere. Perché dobbiamo privare la gente? Ovviamente abbiamo specificato fin da subito che nessuno deve venire qui in negozio: chi viene qui non verrà servito. Noi ci teniamo a rispettare le regole. Consegneremo gratuitamente i bignè per la festa del papà facendoci pagare solo il prodotto ordinato. Non abbiamo limiti di zona, domani consegneremo anche fuori Cinecittà per soddisfare le tante persone, sparse per Roma, che ci hanno contattato. Fortunatamente, per le consegne mi aiuteranno la mia compagna e mia madre”.
Quante ordinazioni avete avuto?
“Siamo su 93 ordinazioni effettive. Ovviamente, darti il dato dei bignè totali venduti è più complicato: delle persone ne hanno preso uno mentre altre cinque o sei. Ecco, colgo l’occasione per sottolineare questo aspetto: mi hanno chiamato tante vecchiette chiedendomi se consegnavamo un singolo bignè. Ovviamente sì! Perché chi vuole un solo dolce deve essere messo in secondo piano rispetto a chi ne ordine di più? In un momento così difficile, serve maggior rispetto per le persone. Vogliamo regalare a tutte loro un dolce momento in un periodo davvero complicato. Soprattutto a papà che in questo momento possono passare più tempo con i loro figli staccando dalla vita frenetica di ogni giorno…”
Come vive un artigiano questo periodo difficile monopolizzato dal Coronavirus?
“Vivo bene perché ho la fortuna di essere in salute, anche in questo momento difficile. Mi sono scelto il mestiere che mi piace. Voglio ringraziare lo Stato: questa è una situazione che ha valicato l’imponderabile e ci hanno dato un buona risposta. Lo Stato sta credendo negli italiani ed in noi artigiani investendo soldi importanti. Ci stanno dando una possibilità. Quando tutta questa situazione sarà conclusa, mi piacerebbe non dover più assistere ad una guerra fra settori. Sarebbe bello uniformare i prezzi: ne guadagnerebbero rispetto ed il lavoro di tutti. Coronavirus? L’italiano ha grinta ed attributi di natura. Ne usciremo tutti insieme. Tengo a precisare solo un particolare: noi siamo aperti solo per San Giuseppe: da domani chiuderemo. Proveremo a non far mancare le colombe pasquali alla gente. Più restiamo a casa rispettando le regole e prima questo momento passerà”.
Qual è stata la reazione di Cinecittà rispetto a questa iniziativa?
“È stato un boom di complimenti. Tanta gente mi ha chiamato riempiendomi di elogi ed augurandoci un futuro radioso. Io sono felice in questa zona, cerco di fare l’artigiano e non il commerciante. Sono un pasticcere artigiano: s’ingrana nel lavoro più lentamente ma le soddisfazioni sono estremamente più grandi”.
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