Il coronavirus nella Regione Lazio: viene dichiarato tutto?

La situazione sul coronavirus nella regione Lazio comunicato dall’assessore e i vari dubbi sui numeri reali che ogni giorno non verrebbero comunicati, secondo Franco Bechis.

La nota dell’assessorato alla Sanità e l’Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio

“Dall’analisi dei casi positivi a cura del SERESMI, Servizio Regionale per la Sorveglianza delle Malattie Infettive-Istituto Lazzaro Spallanzani emerge che: sui casi positivi confermati nel Lazio, il 61% sono di sesso maschile e il 39% sono di sesso femminile.  L’età mediana è 59 anni. Il 32% è in isolamento domiciliare. I guariti ad oggi sono il 6%. Le classe di età maggiormente esposte sono: da 60-79 anni per il 36%, da 50-59 per il 21,7%, da 80-89 l’11,2% gli ultranovantenni sono l’1,8%. Il 10% dei casi è tra i 30-39 anni. Ad oggi il 51,2% dei casi risiede a Roma città, mentre il 21,9%, risiede nella Provincia di Roma. Il 9,4% a Frosinone, il 6,3% a Viterbo, il 5,3% a Latina, il 2,3% a Rieti e il 3,6% viene da fuori Regione”.

Coronavirus nella Regione Lazio e le parole di Franco Bechis

Franco Bechis nutre alcuni dubbi sui numeri del contagio diffusi dalla Regione Lazio: in particolare, i numeri diffusi sembrano essere inferiori a quelli reali. Il motivo per il quale i bollettini non mostrerebbero i dati reali, secondo il direttore, è legato al numero dei posti letto disponibili. Infatti, se le terapie intensive sono sature e non riescono ad accogliere tutti i pazienti, gli esclusi dalla struttura non apparirebbero nei bollettini giornalieri. A Roma il coronavirus ha colpito seriamente la politica – ha aggiunto infine -, sono ammalati anche i vigili urbani, autisti Atac, la gente comune. E il contagio è assai facile“.