Da quel lungo calvario iniziato il 26 ottobre scorso per un brutto infortunio, Matteo Piano ne sta piano piano uscendo fuori. Quando sembrava potesse cominciare a mettere sulle gambe qualche spezzone di partita, ecco che l’emergenza Covid-19 ha bloccato tutti i campionati. Ma il centrale azzurro non demorde, e punta con decisione a tornare al top della forma il prima possibile, buttando un occhio e un orecchio sulle decisioni del CIO per quanto riguarda Tokyo 2020. Noi lo abbiamo intervistato, parlando di questo e molto altro.

L’infortunio

Non è mai facile accettare, a inizio anno sportivo, un infortunio che compromette la stragrande maggioranza della tua stagione. Soprattutto per chi in quella stagione avrebbe voluto aiutare la sua squadra a compiere un ulteriore passo in alto. “Come ho vissuto l’infortunio? L’ho affrontato con esperienza – ci ha spiegato Piano -, con molta determinazione e con una grande carica che potesse trascinarmi nella maggior parte dei giorni da quel 26 ottobre ad oggi.

Ora non è un periodo ottimale per me, poiché questo periodo di quarantena ha interrotto anche il mio lineare percorso di ripresa in palestra. So che la priorità adesso è la salute della collettività e quindi, essendoci a Milano una situazione delicatissima da ormai un mese, ora devo stare a casa, tenere allenato il fisico e il ginocchio, per quanto possibile, ma più la cosa più importante è prepararmi per essere al cento per cento con le energie e la mente per quando potrò tornare in palestra ad allenarmi”.

Matteo Piano, col cuore sempre in campo

Anche se non è stato fisicamente in campo, Matteo Piano ha seguito scrupolosamente tutta la stagione della squadra, vivendo appieno lo spogliatoio e il cammino di Milano. “Sicuramente è stato difficile, due partite a settimana viste e vissute da fuori sono state troppe per me, per così tanto tempo. È un infortunio che aveva tempi lunghissimi e nonostante fossi consapevole che avrei vissuto gran parte della stagione fuori è stato molto duro. Non mi sono mai abituato a questo, tant’è che la domenica pomeriggio arrivavo stremato mentalmente e fisicamente dopo una settimana di due o tre allenamenti al giorno.

Spesso arrivo alla domenica senza la gioia e lo sfogo bello e potente che ti dà il gioco: sapere di poter guardare la partita solo da bordo campo e che magari la mattina dopo devo andare in piscina, è stato abbastanza logorante. Non c’era divertimento, ecco. Le emozioni e la partecipazione gigante, però, ci sono sempre state: le ho vissute tutti i giorni dell’anno grazie alla mia squadra con cui ho tutti condiviso i minuti all’interno del palazzetto e anche tanto tempo fuori. I compagni mi hanno sempre cercato, coinvolto e chiesto qualsiasi cosa ci fosse da fare o di cui avessero bisogno. Mi hanno fatto sentire vivo e presente dagli inizi ad ora”.

Vivendola da fuori, Piano ha comunque potuto assistere a tutti i match giocati dalla sua squadra: una stagione senza dubbio dura per i tanti impegni, ma ha comunque fatto togliere diverse soddisfazioni ai sostenitori. “Penso che quest’anno siamo stati una grandissima squadra. Abbiamo affrontato un anno colmo di difficoltà capitate tutti insieme. È vero che con gli imprevisti bisogna saperci lavorare, ma obiettivamente, a noi di Milano, ne sono capitati tanti e tutti assieme, ed è qualcosa che non capita e al quale si fa anche fatica a prepararsi”.

Sogno Olimpico

A Rio 2016 è stato uno dei protagonisti principali della meravigliosa cavalcata azzurra, arenatasi solo all’ultimo scoglio, in finale, tornando comunque a casa con un argento strepitoso. Ora le Olimpiadi di Tokyo 2020 sono in grande dubbio a causa dell’emergenza sanitaria mondiale, ma il sogno e la speranza di tutti, Piano compreso, è che termini il prima possibile e che le Olimpiadi si disputino regolarmente. “Sul Covid-19 penso sia una situazione nuova, incredibile e lontana dal nostro immaginario. Credo sia importante attenersi alle disposizioni ministeriali e capire cosa è bene per la comunità, per l’Italia, mettere al primo posto il bene e la tutela di tutti. Credo che sia giusto fare così e da questo penso dipendano tutte le scelte secondarie, tra cui quella di tornare a giocare, che non è una questione primaria di vita o di morte”.

A Tokyo 2020, teoricamente, mancano poco più di 4 mesi. Ancora non si sa se ci saranno rinvii o annullamenti, fatto sta che tutti devono farsi trovare pronti a quello che, per molti sport, è l’appuntamento più importante e affascinante. Per la pallavolo senza dubbio le Olimpiadi hanno un’importanza colossale, per questo Matteo Piano, nonostante l’infortunio, non vuole assolutamente mollare la presa: Ora penso solo ad allenarmi e a riprendermi completamente dal mio infortunio, che è la prima cosa che necessito per poter andare alle Olimpiadi qualora si dovessero fare. Devo essere concentrato sul lavoro e su tutto quello che mi può fare arrivare ad essere performante”.

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