Ticktum Red Bull – Il 20enne di Londra, attualmente pilota DAMS in Formula 2, ha voluto riflettere sull’addio al programma giovani piloti della scuderia di Milton Keynes. Una scelta certamente dura da accettare, andata di pari passo con il licenziamento dal team Mugen in Super Formula.
Ticktum Red Bull – Problemi di adattamento
Ticktum era arrivato in Super Formula, massimo campionato giapponese a ruote scoperte, in una posizione di forza. Red Bull si era infatti accordata con Mugen, squadra storica ed una delle più vincenti della categoria, per dare un sedile a Daniel. La stagione 2019 prevedeva però il debutto di una nuova serie di monoposto fornite da Dallara, fatto che ha costretto tutti i team a partire da zero. Fin dai test pre stagione l’elemento di maggiore difficoltà era apparso il set-up.
Per bocca di Dan Ticktum ciò è stato un ostacolo non da poco per la scuderia, abituata ad un metodo di ricerca dell’assetto piuttosto diverso. Oltre a questo l’inglese, reduce da un secondo posto in F3 Europea, non era mai riuscito ad abituarsi pienamente alla vettura. Così, dopo un’ottavo posto iniziale a Suzuka seguito da un ritiro e da una misera P15, Mugen ha deciso di sollevare Ticktum dall’incarico. Poi Red Bull ha pensato di cacciarlo dalla propria academy.
Ticktum Red Bull – Spazio alle dichiarazioni
Tuttavia Dan non si è dato per vinto e in breve, rimessi i cocci a posto, ha firmato con DAMS e preso parte al ruolo di pilota di sviluppo della Williams in Formula 1. Ora, con l’emergenza COVID-19, non sappiamo quando la F2 tornerà a correre, ma Ticktum è pronto per la nuova sfida.
“Non sentivo di avere molta fiducia in me. È un po’ strano che un team non abbia fiducia in un pilota con alle spalle il marchio Red Bull. Ma ormai è passato e ho imparato pure qualcosa da tutto ciò. Se sono ancora infastidito per quanto accaduto? Si, certamente, però adesso sono in un’ottima posizione. La squadra si stava preparano al massimo per la nuova stagione, ma una volta che la SF-19 è arrivata, ci siamo resi conto che trovare il giusto assetto era un’impresa. Ringrazio Mugen per la possibilità, tuttavia non hanno fatto molto per cambiare la situazione”. Daniel Ticktum
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