Back in the days. Ritorniamo ai mitici anni ’80. Un decennio d’oro per il nostro paese. Così come per il nostro basket. Ben 5 volte sul tetto d’Europa. 2 successi di Cantù e Milano ed uno per la Virtus Roma. Questa storia, però, parte dal basso. Dalla lotta per la permanenza in A1. E’ il 1981 e Treviso conquista la massima serie. C’è fermento in città. La famiglia Benetton lo fiuta. Decide, così, di entrare nel mondo del basket. Diventa, quindi, il nuovo sponsor del club.
La prima stagione, però, è un fiasco. Treviso torna in A2. Ci rimarrà fino al 1985, per poi riassaporarla di nuovo. Nel frattempo c’è il cambio di proprietà. Dal 1982 Benetton controlla la società. Qua si vogliono fare le cose in grande. Il salto di qualità, però, parte da una nuova casa. Anzi, da un vero e proprio gioiello. Quel PalaVerde, che nel 1983 pone le basi per i successi. Nel 1987 Treviso si stabilisce in A1. Questa volta per sempre. Il primo anno è di transizione. La Benetton si salva, dopo un massacrante play-out. Nel 1989 Treviso si piazza quarta. Tradotto, ci si gioca i play-off. Peccato che sulla strada ci sia la Philips Milano. Secco 2-0. Milano vincerà poi lo scudetto. Ci si rivedrà negli anni ’90.
Treviso, 91-92: il primo Scudetto
Il roster piano piano sta crescendo. Dan Gay e Kyle Macy si aggiungono ad un gruppo ben collaudato. L’impatto coi ’90, però, non è top. La Benetton si salva ai play-out. L’anno dopo le cose cambiano sul serio. Il nuovo coach è Petar Skansi. Da Sacramento arriva Vinny Del Negro. Il girone d’andata è di marca trevigiana. Poi, un calo porta i verdi al 5° posto. Il sogno play-off si ferma ai quarti. La spunta il Messaggero Roma. La squadra, allora, si rinforza. Dentro Stefano Rusconi e Toni Kukoc. Due grandi acquisti. Treviso, però, non sprinta.
Va fuori dalla Coppa Korac e k.o. in finale di Coppa Italia contro Pesaro. La stagione 91-92 va per le solite. Finché non vi è una ripresa. La Benetton chiude seconda. I play-off sono tutti da vivere. Ai quarti bastano 2 gare per cacciare Trieste. Cade anche la Virtus Roma. La finale è ancora contro la Scavolini. Questa volta non c’è scampo. Treviso vince 3-1. Per la prima volta, Campioni D’Italia.
D’Antoni parte 1
Treviso non è una meteora. Gioca 9 finali in 4 anni. Si aggiudica 2 Coppe Italia e una Coppa Saporta. Manca solo la Coppa Campioni. Ci va vicino nel ’93. Limoges, però, è più pronta. Nel 1994, invece, si apre un nuovo ciclo. Treviso accoglie Mike D’Antoni. L’ex Olimpia Milano costruisce un gruppo giovane. Nei primi due anni manca l’appuntamento col tricolore. Nella stagione 96-97, Treviso domina in regular season. Chiude con 10 punti di vantaggio sulla seconda. Ai play-off fa prima fuori Cantù, poi tocca a Verona in semifinale. La Finale con la Fortitudo Bologna è memorabile. Treviso vince gara 1. La Effe, però, non ci sta e ribalta la situazione. In gara 4 e 5 la Benetton mette le cose in chiaro. Si può festeggiare il secondo scudetto.
D’Antoni torna a casa. Farà il vice ai Denver Nuggets. Al suo posto siede Zelimir Obradovic. Con lui Treviso continua a vincere. Prima la Supercoppa Italiana, poi la Coppa Saporta. Confermandosi, così, realtà europea. Con Obradovic, però, niente scudetto. Nel ’98 capitola ai quarti con Reggio Emilia, mentre nel ’99 perde in finale contro Varese. Il famoso scudetto della stella. Obradovic out. Ecco Piero Bucchi. Una vera e propria scommessa. Si rivela però vincente. Bucchi alza la Coppa Italia vincendo sulla Kinder. Lo scudetto sfuma di nuovo in finale. L’altra bolognese rifila un 3-1 alla Benetton. Tradotto, un altro secondo posto.
Il “triplete” con Ettore Messina
D’Antoni is back. Anche Tyrus Edney, già a Treviso con Bucchi, fa dietro-front. La stagione 2001-2002 riparte da due certezze. A loro si aggiungono Sergej Cikalkin, Bostjan Nachbar e Mario Stojic. Treviso parte fortissimo. Si aggiudica subito la Supercoppa Italiana. In Campionato mette in fila 11 vittorie. Anche in Eurolega non c’è male. La Benetton rimane in piedi nonostante un girone di ferro. In Coppa Italia non va oltre la semifinale. Per la seconda parte di stagione c’è un nuovo innesto. Si aggiunge al roster la guardia Charlie Bell. In Eurolega verrà eliminata dalla Kinder. Treviso saprà vendicarsi in seguito. In finale scudetto vince per 3-0 sulla Virtus. La Benetton conquista il titolo numero 3.
Dura solo un anno il D’Antoni-bis. A Treviso arriva Ettore Messina. Con lui è un dominio vero e proprio. A settembre c’è già un titolo in bacheca. La Benetton vince la Supecoppa Italiana. Treviso non si ferma. A febbraio conquista pure la Coppa Italia. Siamo 2/2. In regular season non c’è storia. Affronta i play-off da prima classificata. I quarti si fanno, però, più difficili del previsto. La Viola Reggio Calabria guida per 2-0. Treviso rimonta in modo incredibile. Segnali? Sta di fatto che in semifinale Treviso liquida per 3-1 Siena. L’epilogo sarà ancora Treviso Fortitudo. Per 3 gare tiene il fattore campo. Poi Treviso sbanca il PalaDozza. Si laurea, così, Campione d’Italia per la 4^ volta. E non solo. La Benetton fa il Grande Slam. Peccato per la finale di Eurolega persa a Barcellona. Rimane comunque storia.
Treviso, L’ultimo scudetto
Messina porterà altre due Coppe Italia. Divorzia con la Benetton nel 2005. Il CSKA lo attende. Treviso da il benvenuto a David Blatt. Il roster cambia. Out le colonne Bulleri e Marconato. Firmano Zisis, Drew Nicholas e Marco Mordente. Treviso in Eurolega non va oltre le Top16. In Coppa Italia viene eliminata da Napoli. Si presenta ai play-off scudetto da terza. Ai quarti trova Milano. Dopo 5 gare tiratissime la Benetton riesce a spuntarla. In semifinale batte la Virtus Roma. La finale è un classico. Indovinate un po? Ancora Treviso Fortitudo. Vincerà ancora la Benetton. Protagonista Andrea Bargnani. Prossima scelta numero 1 al Draft NBA 2006.
Sarà l’ultimo scudetto per Treviso. L’anno seguente conquisterà la Supercoppa Italiana e la Coppa Italia. Da lì un lento cammino verso l’addio al basket professionistico. Ora a scaldare il popolo trevigiano c’è l’Universo Treviso. La De’ Longhi non possiede, però, il titolo sportivo. La Pallacanestro Treviso è ancora in attività. Presente nel mondo giovanile.
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