Cécile Kyenge scende in campo nel Padovano per la battaglia contro il Covid-19 lasciando da parte ogni rancore e animosità
Siamo a Padova, una delle zone maggiormente colpite dal Covid-19, e come affermato nei giorni passati dallo stesso premier Giuseppe Conte per contrastare un’emergenza straordinaria servono risposte straordinarie. Da qui la previsione, con il decreto Cura Italia, di Unità speciali costituite dalle Regioni presso le sedi di continuità assistenziale già esistenti per fronteggiare la crescente emergenza.
A rispondere all’appello lanciato dalla USL 6 Euganea, fino ad ora, sono stati ben 38 medici sebbene il reclutamento continuerà anche nei prossimi giorni. Tra loro sorprende la candidatura di Cecile Kyenge, ex Ministro della Repubblica Italiana, la quale al momento ha deciso di non rilasciare interviste al riguardo.
L’ex Ministro dell’Integrazione del Governo Letta tornerà così dal Belgio, dove vive, per prestare servizio nel comune di Montegrotto Terme per tutto il periodo dell’incarico (attualmente con durata di tre mesi, prorogabili per tutto l’arco temporale dell’emergenza sanitaria).
Le nuove risorse saranno smistate nelle quattro sedi di Padova, Montegrotto, Este e Camposampiero rispettando il rapporto provvisorio di un medico ogni 86 pazienti e si occuperanno dell’assistenza domiciliare di pazienti risultati positivi al Covid-19 le cui condizioni cliniche non richiedono il ricovero ospedaliero.
Cécile Kyenge, il coraggio della non-violenza
Cecile Kyenge è una politica italiana originaria della Repubblica Democratica del Congo giunta diversi anni fa in Italia per motivi di studio. Stabilizzatasi in Italia la Kyenge, per mantenere gli studi, iniziò a lavorare come badante dando prova fin da subito della sua grande forza d’animo.
Conseguita la laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università Cattolica di Roma sì specializzò in Oftalmologia presso l’Università di Modena iniziando contemporaneamente ad avvicinarsi alla carriera politica fino alla nomina di primo ministro nero (come lei stessa si definì) in un governo della Repubblica Italiana.
Definita pubblicamente «un orango» da Roberto Calderoli, fin dagli arbori la carriera politica di Cecile Kyenge fu marcata da pressioni e contestazioni da parte di diversi esponenti di opposizione tanto che le sue origini congolesi divennero il capro espiatorio per una serie di attacchi razzisti ai quali, però, l’ex ministro non rispose mai scegliendo, di fatto, la strada della non-violenza.
Lasciando da parte ogni rancore la Kyenge ha scelto ad oggi di scendere in prima linea nel Padovano per la battaglia contro il Covid-19 dimostrando, ancora una volta, che la sua umanità è più forte di qualunque forma di pregiudizio.