Adrian Ricchiuti è uno dei calciatori che hanno legato il proprio nome al club riminese, lasciando un ricordo indelebile nei tifosi. Pur avendo militato in altre 13 squadre italiane, Rimini ha rappresentato per lui una seconda casa; decidendo di farne ritorno nel finale di carriera. Ha raggiunto così alcuni importanti record in maglia a scacchi ,entrando nella storia del club.
I suoi inizi di carriera
Arrivato in Italia giovanissimo, proveniente da Lanus (Argentina), ha iniziato a giocare nelle giovanili della Ternana; debuttando con la squadra umbra in Serie C2 nel 1994 e rimanendoci fino al’96. Da qui in poi un lungo pellegrinare in diverse squadre di Serie B e C1; qualità e senso del goal, ma anche discontinuità nelle prestazioni, tale da non garantirgli di rimanere in una squadra per più di due anni. La chiave di svolta per Ricchiuti giunge nel 2002, quando riceve l’offerta del Rimini; la squadra biancorossa saprà maturarlo come calciatore.
L’arrivo al Rimini
Adrian Ricchiuti giunge al Rimini calcio nel Gennaio del 2002, con la squadra impegnata nel campionato di C2; i primi sei mesi lo vedono scendere in campo in modo non continuativo, senza mai trovare il goal. L’anno successivo, però, la squadra riminese decide di affidare la guida tecnica a Mister Acori; quest’ultimo intravede in Ricchiuti un attaccante con caratteristiche ideali per il suo stile di gioco, affidandogli così il peso dell’attacco. La stagione 2004-2005 è quella della consacrazione del Rimini, che si aggiudica il campionato di Serie C giungendo davanti al favorito Napoli; conquistando anche la Super Coppa di Serie C.
Le stagioni di Ricchiuti e del Rimini in Serie B
Nel primo anno di Serie B, Adrian Ricchiuti riceve anche la fascia di capitano della squadra riminese; è l’uomo di riferimento per Mister Acori, il leader che deve trascinare la squadra alla salvezza. Il Rimini, nonostante l’inesperienza nel campionato cadetto, ottiene la salvezza, con 2 punti di vantaggio su Albinoleffe ed Avellino, costrette ai play-out. Il campionato successivo è a dir poco esaltante; in attacco, ad affiancare Ricchiuti, si è aggiunto Jeda e tra i due, fin da subito, si crea un’ottima intesa. Al termine della stagione sono ben 13 le reti segnate da Jeda, spesso propiziate da giocate di Ricchiuti; a trarne vantaggio il Rimini di Acori che raggiunge uno storico quinto posto, con 67 punti.
L’anno del sogno svanito e quello della retrocessione
La stagione 2007-2008 può essere definita quella del grande rimpianto; il Rimini è una squadra collaudata, insieme al proprio capitano gioca un grande calcio, soprattutto tra le mura amiche, sognando la promozione in serie A. Al termine del campionato, vinto dal Chievoverona, il Rimini per soli due punti di differenza dal Pisa non riesce a centrare i play-off; una grandissima delusione per Ricchiuti e tutto l’ambiente, che avevano creduto fino all’ultimo nella possibile impresa.
Il campionato successivo inizia con una novità: sulla panchina del Rimini non siede più Mister Acori, sostituito da Elvio Selighini. La squadra gioca un ottimo girone di andata, ma nel mercato di Gennaio le partenze di Vantaggiato e Lunardini indeboliscono la squadra; iniziano a venire meno i risultati e la classifica si fa preoccupante. Selighini viene sostituto da Guido Carboni, la stagione è però compromessa; il solo Ricchiuti questa volta non basta per raddrizzarla ed il Rimini retrocede in Lega Pro. L’attaccante argentino comprende di essere giunto alla fine di un ciclo e decide di trasferirsi a Catania.
Il ritorno a Rimini di Ricchiuti: un debito da saldare
Il Rimini calcio è stata la squadra che ha creduto in Ricchiuti, mettendolo al centro del progetto e dandogli la fascia di capitano; simbolo indiscusso non solo di un club, ma di un’intera città. Anni magnifici, ricchi di goal e soddisfazioni ma anche di una triste retrocessione. Quest’ultima una ferita aperta nella sua carriera, soprattutto per aver lasciato la squadra nel momento della difficoltà.
Nel 2014 però l’occasione per sdebitarsi; “El Chico” firma un contratto annuale per giocare in Serie D con il Rimini. E’ una stagione da ricordare, con sette goal siglati e risultando spesso determinante per la vittoria finale. Ottiene, inoltre, il record di calciatore con il maggior numero di presenze e goal segnati con la maglia riminese. Al termine del campionato il suo Rimini ottiene la promozione in Lega Pro; Ricchiuti ha saldato il suo debito con tifosi e città.
L’album dei ricordi: il goal di Ricchiuti alla “Vecchia Signora”
Il 2006-2007 è sicuramente uno dei campionati più interessanti di Serie B, vista la presenza tra le squadre partecipanti di Juventus, Genoa e Napoli; oltre a queste anche Bologna, Lecce, Bari ed un Rimini al suo secondo anno tra i cadetti. Mister Acori scommette con la squadra che alla prima giornata di campionato affronteranno proprio la Juventus; un pò come si è soliti dire quando non ci si ritiene troppo fortunati. Detto fatto: il 9 Settembre del 2006 il Rimini ospita, allo stadio Romeo Neri, la squadra bianconera per la prima giornata di Serie B.
La Juve vanta giocatori del calibro di Buffon, Del Piero, Camoranesi, freschi campioni del mondo con la Nazionale; il risultato appare più che scontato, difficile credere che il Rimini possa fermare la corazzata bianconera. In campo però la squadra biancorossa cerca di tenere testa agli uomini di Deschamps; al quarto della ripresa però giunge il goal di Paro, a portare in vantaggio i bianconeri. Come se non bastasse il Rimini rimane anche in dieci, per l’espulsione di Cristiano.
La Juve sta per portare a casa i suoi primi 3 punti, ma c’è ancora qualcuno che non si arrende; Ricchiuti tenta in tutti i modi, assieme a Matri, di mettere in difficoltà la difesa bianconera. Al minuto ’74 succede l’incredibile: lo Juventino Boumsong tocca palla al compagno Kovac, ma “El Chico” capisce tutto; piomba su quel pallone, lo cattura e si lancia verso la porta. Poco importa che ad attenderlo ci sia un portiere mondiale come Buffon, Ricchiuti ha le idee ben chiare su ciò che deve fare; con un diagonale destro lo trafigge. E’ il goal del pareggio finale, l’impresa del piccolo Rimini. Il ragazzo di Lanus mette così la sua firma su una pagina di storia, un Rimini cuore e coraggio che fermò la “Vecchia Signora“.
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