La situazione in Turkmenistan è al limite del negazionismo. Quando la politica ostacola le misure sanitarie.

Sorgono dei dubbi riguardo la veridicità della diffusione delle notizie sull’assenza di casi in Turkmenistan. Secondo quanto riporta il portale dell’organizzazione infatti, il cosiddetto Reporters Without Borders (RSF), le autorità turkmene hanno vietato l’uso del termine “Coronavirus”.

Turkmenistan – fonte: google

Manipolazione delle informazioni in Turkmenistan:

Le misure politiche attuate nello stato hanno ovviamente uno scopo molto chiaro: nascondere le informazioni sul COVID-19. Secondo quanto riportato dalle organizzazioni per la difesa dei diritti dell’uomo, in Turkmenistan la situazione è al limite della distopia. Su tutto il territorio nazionale e per tutti i mass media è infatti stato imposto il divieto assoluto ad usare la parola “Coronavirus” nelle pubblicazioni. Non solo quindi si sta parlando di limitazione della libertà di stampa, ma della possibilità seria di mettere in pericolo la popolazione, già vittima dell’emergenza sanitaria globale. Ma non finisce qui: il governo limita ulteriormente le libertà d’informazione. Il termine è stato vietato formalmente anche dalle circolari del ministero della Sanità inviate in scuole, ospedali e luoghi di lavoro.

Vietata anche la “mascherina”?

Si parla molto delle “mascherine” e della loro efficacia, anche in Italia. Differenziando le mascherine “da chirurgo” con le FFP2\FFP3 ci si chiede quali siano quelle che hanno una propria effettiva efficienza ai fini del contenimento del contagio e quali servano leggermente meno al livello sanitario, mantenendo comunque un alto valore sociale in quanto servono ad abbassare il livello di stress collettivo.

In Turkmenistan questa concezione è totalmente ribaltata: la “mascherina“, quale essa sia, è un simbolo che il governo vuole estirpare. Le persone che indossano qualsiasi tipo di mascherina in strada possono essere arrestati dagli agenti della polizia in borghese. L’approccio del Governo, al limite del negazionismo, include l’arresto anche per qualsiasi cittadino parli anche solo di pandemia, che sia online o in strada.

Ovviamente c’è un forte dubbio sui dati ufficialmente diffusi dal Turkmenistan, per i quali non è stato registrato nemmeno un caso di contagio.

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