4 aprile 1913: nasce McKinley Morganfield, meglio conosciuto come Muddy Waters. Cantante e musicista, sarà una delle personalità più rivoluzionarie del mondo blues. La data e il luogo di nascita non sono mai state confermate in modo definitivo. L’artista stesso ha, ad esempio, dichiarato di essere nato il 4 aprile 1915 a Rolling Fork (Mississippi). Altri indizi, invece, spostano la sua data di nascita indietro di due anni e il luogo a Jug’s Corner nel Issaquena County (Mississippi).
Il futuro blues man si avvicina al mondo della musica già da piccolo. Lo fa iniziando a suonare a nove anni l’armonica a bocca. Tuttavia, si scopre sempre più attratto da un altro strumento, la chitarra, e a 16 anni comincia a suonarlo. La sua prima chitarra è della marca Stella. La compra nel negozio Sears e Roebuck a Chicago (Illinois). Il giovane dimostra di essere estremamente talentuoso e, infatti, nel 1941 ha già una solida reputazione come chitarrista nell’ambiente musicale locale.
L’arrivo a Chicago e la carriera musicale
Siamo negli anni 20 dello scorso secolo. La città di Chicago si sta apprestando a diventare uno dei fulcri della musica blues. Complice di questo è la Great Migration, l’ingente flusso migratorio che in quegli anni sta vedendo intere comunità afroamericane muoversi dal sud verso il nord. Anche i musicisti blues provenienti dal dall’area del Mississippi stanno prendendo parte a tutto ciò. Muovendosi, esportano, di conseguenza, il loro genere musicale. I più precoci esempi sono Alberta Hunter, Cow Cow (Charles) Davenport e Blind Lemon Jefferson, tra i primi musicisti blues a registrare la loro musical lì a Chicago.
Nel 1943, Muddy Waters si aggiunge alla già folta schiera di artisti che hanno tentato la fortuna nella capitale dell’Illinois. Inizia, quindi, la sua gavetta nei locali della zona South Side della città. Proprio queste prime esperienze live creano le premesse per una delle più grandi innovazioni nel mondo blues e della musica in generale.
I locali della South Side sono estremamente numerosi. Sicuramente è questa una delle motivazioni che spingono l’artista a comprare, nel 1944, la sua prima chitarra elettrica. La sua diventa la prima band elettrica della storia e una delle formazioni blues più acclamate. Il gruppo è formato da Waters, Jimmie Rogers (chitarra), Elga Edmonds (batteria), Little Walter (armonica) e Otis Spann (piano). Questa band fa, inoltre, scorprire, con un suo concerto nel 1958, il blues elettrico all’Inghilterra. Questo evento da vita ad un movimento che porterà alla nascita di gruppi come i Rolling Stones e gli Yardbirds.
Muddy Waters: un’eredità immensa
E’ difficile scrivere a parole quello che Muddy Waters è stato per la musica. Prendiamo, ad esempio, la canzone Rollin’ Stone, il singolo pubblicato dalla Chess Records nel 1950. Solo questo brano ha ispirato alcuni tra gli artisti diventati poi vere e proprie leggende della musica.
Il suo titolo ha dato l’idea per il nome di una delle più importanti band di tutti i tempi, i Rolling Stones. Infatti, Brian Jones, era talmente ossessionato dal brano da sceglierlo come nome della sua nuova formazione. Anche un’altra colonna portante della musica ha voluto rendere omaggio a questa canzone. Si tratta di Bob Dylan che ne ha tratto ispirazione per la sua celebre Like a Rolling Stone (1965, Highway 61 Revisited).
La fama di Muddy Waters si spinge però molto oltre. Infatti, considerando nuovamente i Rolling Stones, tutta la band è una grande fan di questo artista. Prima della sua morte avvenuta il 30 aprile 1983, ogni volta che si trovavano per il tour a Chicago, si recavano a casa sua. Nel 1981, Mick Jagger, Keith Richards, Ron Wood e Ian Stewart hanno, inoltre, suonato con lui al Checker Board Lounge a Chicago.
Infine, c’è un altro grande della chitarra che annovera Muddy Waters come uno dei suo grandi maestri. Stiamo parlando di Eric Clapton. Il chitarrista britannico, infatti, lo ha portato anche in tour con lui nel 1979. Inoltre, proprio ad un concerto di Eric Clapton, a Miami, il bluesman americano ha fatto la sua ultima apparizione live suonando la canzone Blow Wind Blow.
(Fonte Rolling Stone)
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Giorgia Silvesti