Nonostante il campionato italiano non stia vivendo l’epoca migliore della sua storia, tanti fenomeni ci sono passati e hanno lasciato il segno nei contesti più prestigiosi. Tra gli inizi ad Omegna, la chance in NBA, l’esperienza a Milano e l’Eurolega, oggi vi parliamo di Mike James.
Mike James, da Omegna con furore
Lo stesso giocatore che oggi viaggia a 21 punti di media in Eurolega e di cui abbiamo ammirato giocate clamorose, non troppo tempo fa militava nella terza lega italiana.
Nel non troppo lontano 2013, il playmaker statunitense faceva parte del roster della Fulgor Omegna, insieme ad altre vecchie conoscenze della LBA come Andrea Saccaggi, Jevohn Shepherd e Jacopo Borra. La squadra non andò oltre i quarti di finale playoff, ma le cifre di Mike continuavano a crescere. Infatti, dopo soltanto una stagione passò al Kolossos Rodi. Bastarono 8 partite per capire che l’ex Olimpia valeva di più. Ed ecco la grande chiamata, il Baskonia. James giocò due anni spettacolari e insieme a Darius Adams, che si prendeva le maggiori responsabilità in termini di playmaking, formava uno dei migliori backcourts della competizione.
E’ interessante segnalare che l’esperienza ad Omegna non avvenne in tenera età. Avendo trascorso due anni alla Lamar University e un anno alla KK Zagabria, Mike James arrivò in Piemonte a 23 anni. A quell’età la maggior parte delle carriere più prestigiose è già indirizzata, ma per lui non fu esattamente così. E pensare che, mentre la domenica giocava da MVP dell’A2 Silver, il giovedì si recava al Forum per godersi le partite di Eurolega…chissà se avesse già immaginato di tornarci, ma non sugli spalti…
Mike James, il rapporto con Milano
Nell’estate del 2018, Mike James è il grande colpo del mercato estivo dell’Olimpia Milano di Simone Pianigiani. Arriva nella città della moda dopo la doppia esperienza al Panathinaikos e l’annata in NBA. Milano gli affida totalmente le chiavi della squadra. Sarà la decisione che prima porterà i biancorossi ad un sorprendente inizio di stagione e poi li condurrà ad una totale catastrofe a fine stagione.
L’errore della gestione Olimpia fu quello di affidare a Mike James il ruolo di playmaker titolare, cosa che lui non è stato. Infatti, come ha fatto le fortune del Baskonia di fianco a Darius Adams, anche al Pana giocava in parte ad un certo Nick Calathes.
Tuttavia, le cifre dell’ex Phoenix Suns e New Orleans Pelicans furono sopra la media, ma era praticamente impossibile parlare di gioco di squadra. Inoltre, alcune dichiarazioni su Twitter non fecero decollare il rapporto tra il fenomeno di Portland e il Forum, il quale non perdeva occasione di punzecchiarlo con qualche fischio. Nella serie playoff contro Sassari persa 3-0 da Milano, Mike James si trovava fermo ai box per infortunio e dopo la sconfitta di gara 2 si lasciò scappare che non valeva nemmeno la pena recuperare per gara 3… Insomma, non il miglior modo per dimostrare a tifosi e ambiente l’appartenenza alla maglia di cui tanto si parla. Non a caso, coach Messina non ci pensò due volte a non includere nel proprio progetto una figura potenzialmente corrosiva per il gruppo. Con l’arrivo del Chacho Rodriguez da Mosca, Mike fece il percorso inverso e si accasò in Russia al fianco di Daniel Hackett.
Quello che non sapevate di Mike James
Quella di Mike James fu una carriera particolare e fuori dagli schemi. Dagli inizi all’Eastern Arizona, un college non di Division I, all’approdo a Lamar University dove ne mise 29 contro la Kentucky di Anthony Davis e 52 contro Louisiana State. Mike riportò, dopo oltre un decennio, quella squadra al torneo NCAA, ma, nonostante ciò, si rese famoso più per uno sfogo del coach dell’epoca che accusava il gruppo di problemi di droga durante una conferenza stampa. Scontato dire che accuse di questo tipo, se pur false, chiudono le porte ad un qualsiasi sogno NBA e allora il play di 1.82 cm si sposta in Europa.
Il mondo del basket americano inizia ad accorgersi di lui quando in un torneo estivo “Rip The Cut” ne rifila 50 in faccia ad Isiah Thomas e Jamal Crawford lo invita alla Pro-Am dove vanno in scena memorabili sfide tra uno dei migliori 6th man di sempre e Mike James.
Mike James avrà mille difetti. E’ un mangiapalloni, un giocatore con cui è difficile costruire un gioco di squadra e una figura complicata per puntare a vincere. Tuttavia ha un cuore gigante e un talento immenso. Non ha mai avuto paura di nulla e di nessuno. E lo ha dimostrato, nel bene o nel male.
Alcuni giorni mi sento più alto di altri. Sono piccolo e quando sei piccolo devi metterci qualcosa in più. Credo che questo, essere sfidato, finire in situazioni difficili mi abbiano reso quello che sono.
Mike James
(credits: LaGiornataTipo)
per rimanere aggiornati sul mondo del basket, clicca qui
seguici sulla nostra pagina Facebook