La malattia di Lyme è un’infezione trasmessa dalle zecche che può di fatto stravolgere la vita di chi ne soffre. Febbre, dolori muscolari, gonfiore alle articolazioni sono solamente alcuni dei sintomi che, senza la giusta cura, possono condurre a complicazioni più gravi quali anomalie cardiache e problemi associati a disfunzioni cerebrali e nervose. Sintomi, questi, ben noti alla conduttrice tv, Victoria Cabello.
Victoria Cabello: “La mia vita con la sindrome di Lyme“
Lo sa bene Victoria Cabello che durante una toccante intervista a “Mezz’ora con il Corriere” si è lasciata andare ad alcune confessioni sulle sue condizioni di salute. In particolare la giovane conduttrice ha parlato della sindrome di Lyme, disturbo con il quale convive da diversi anni e che l’ha di fatto portata a vivere, anche in passato, momenti di isolamento non molto distanti da quello attuale.
“Questa situazione di quarantena l’ho vissuta per un lungo periodo, questa volta però trascorro l’isolamento stando bene, questo è già per me un traguardo”
Nonostante i momenti peggiori siano passati la mente della conduttrice torna sempre a quanto vissuto
“Mi fa tornare con la memoria a un periodo in cui mi sono ammalata gravemente e mi sono dovuta per un lungo periodo chiudere in casa, in primo luogo perché ero proprio impossibilitata, a un certo punto addirittura a camminare”
“La malattia era stata trasmessa da una zecca, che non arrivava dal mio cane. A livello motorio avevo problemi e anche a livello cognitivo, quel periodo è stato molto complesso. Mi sono dovuta documentare moltissimo su batteri, medicina e nel farlo mi sono anche appassionata”
Parlando della sua patologia Victoria Cabello racconta la difficoltà nel pervenire alla corretta diagnosi. Dopo svariati tentativi, infatti, i medici sembravano non escludere l’ipotesi di una depressione
“Il problema vero che ho riscontrato è stata una disinformazione da parte della comunità scientifica. Mi sono ritrovata per un anno a sentirmi dire: sei depressa, torna a lavorare e vedrai che ti passa, non è niente, dai prendi degli antidepressivi… Io, conoscendomi molto bene sapevo di non essere depressa, o che se mai era la conseguenza della malattia, non la causa”
La conduttrice: “Io discriminata in quanto donna”
“Ho trovato in tutto questo la prova che esiste una questione di genere. Ho dovuto pagare il fatto di essere una donna: se fossi stata un uomo non mi avrebbero dato della pazza, in sindrome premestruale o della depressa. Questa cosa l’ho vissuta sulla mia pelle e posso dire con assoluta certezza che venivo costantemente liquidata dicendomi che il mio era un problema psicologico, quando oltre alla sindrome di Lyme mi hanno poi trovato tutta una seria di altre coinfezioni”
Momenti difficili per la conduttrice fino al suo incontro, presso l’ospedale Sacco di Milano, con il Dott. Agostino Zambelli
“La differenza l’hanno fatta un ortopedico e l’ospedale Sacco di Milano, oltre a un medico negli Stati Uniti. Grazie a tutti loro io mi sono curata: non riuscivo più a parlare, ad articolare la parole. Uscivo di casa e non ricordavo se avevo spento gas, chiuso la porta… dovevo scrivermi tutto ero veramente malridotta. Dopo un anno e mezzo di questo calvario, i medici del reparto infettivi del Sacco sono stati i primi a darmi una diagnosi, in particolare Agostino Zambelli: è stato determinante nel provarmi che non ero pazza”
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