Quante volte al cinema abbiamo assistito ad impensabili scontri tra titani, Godzilla contro King Kong, Alieni contro Predatori, Maciste contro Zorro. Lotte violente e appassionanti tra apparenti opposti che si incontrano. La stessa dinamica potrebbe incorrere per il festival del cinema di Venezia e il festival di Cannes.
Uniti contro il Covid-19.
La pandemia bastarda, terribile, infame sta sconbussolando il globo interno attraverso la sua dimensione infinitiseminale. Grandi e grossi soccombiamo di fronte al microbo. Comprese istituzioni quasi centenarie cedono di fronte a quest’assurda piaga. L’importantissimo festival di cinema francese ha dovuto chiudere i battenti e rimandare a data da destinarsi la sua prestigiosa kermesse. Tra un’edizione in piena estate ed una in pieno autunno si profila una soluzione che potrebbe sconvolgere il cinema europeo.
Il festival di Cannes nacque nel 1946 per opporsi alle ingerenze dei regimi nazista e fascista che condizionavano la mostra del cinema di Venezia.
Gianluca Farinelli, direttore della cineteca di Bologna, ai microfoni di Rairadio2 propone l’unione occasionale dei due festival maggiori per sormontare i problemi relativi a date e slittamenti. Pare che la proposta non sia senza fondamento in quanto il patron francese Thierry Fremaux, dopo aver categoricamente rifiutato l’edizione online, abbia contattato il presidente della mostra nostrana Alberto Barbera per avanzare una collaborazione tra i due colossi della cinefilia. Se dovesse avverarsi tale proposito di condivisione, verrebbe trasmesso un’importante messaggio di unione dal punto di vista europeo che oggi non fa male di certo.
Il festival di Cannes e la mostra del cinema di Venezia uniti in un momento in cui c’è davvero bisogno di unione, in cui “insieme” è il proposito che deve avanzare e perdurare in questo periodo terribilmente duro. Restate a casa.
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