Coronavirus, problemi per le Pmi all’estero

Le Pmi, in questo periodo, stanno attraversando un periodo problematico. I numeri non sono favorevoli, circa l’80% delle piccole e medie imprese hanno difficoltà nell’esportazione. I loro prodotti infatti vengono “demonizzati” per il Coronavirus.

Alcuni sondaggi sottolineano le difficoltà delle Pmi a causa del Coronavirus

Una lotta non facile, quella delle piccole e medie imprese. Dai sondaggi emerge che l’80% delle aziende ha difficoltà nel vendere i prodotti all’estero. Il 62%, invece, ha problemi anche con la filiera dei rifornimenti. Il Coronavirus ha impattato la realtà dell’export, incidendo non positivamente.

Il futuro non sembra così rassicurante, circa il 52% degli intervistati prospetta, durante il prossimo anno, una diminuzione dei ricavi che oscilla dal 7 al 30%, su i mercati più importanti. L’associazione di categoria Swiss Export ha divulgato i dati del proprio sondaggio.

Secondo l’associazione, la situazione è tutt’altro che rosea, ed è preminente la necessità di misure di sostegno da parte del Consiglio Federale. L’organismo, in proposito, dichiara che occorre garantire assolutamente le capacità di manovra delle ditte in questione. Il concetto di fiducia riguardo la piazza economica svizzera, da parte delle imprese, assume un ruolo importante.

Nella situazione attuale, nonostante tutto, il made in Switzerland ha ancora un vantaggio concorrenziale. L’opinione generale considera positivi quei provvedimenti presi dal Governo, atti a salvaguardare la liquidità delle società. Una piccola parte dell’opinione, ripartita nell’8% e nel 5%, giudica appena sufficiente, o non affatto sufficiente le azioni del Governo.

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