Il 25 Aprile nel mirino dei neofascisti

Il 25 aprile rischia di diventare una vera e propria “battaglia social”. In un momento delicato come quello che sta attraversando l’Italia, alle prese con la ripartenza dopo la lunga quarantena. I militanti di estrema destra puntano a delegittimare la festa della Liberazione, facendo leva sul malcontento di quanti si sono opposti alle decisioni del governo per l’emergenza Covid – 19.

Il 25 aprile nelle piazze” virtuali” per cancellare Bella Ciao

C’è aria di sfida e incitamento alla “lotta” nelle parole di Massimo Asquini, assessore leghista alla sicurezza di Montefalacone. La parola d’ordine è sabotare la festa della Liberazione, incitando gli italiani a non partecipare al flash mob organizzato dall’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia.

Partigiani ieri, oggi infami assassini”, si legge sullo striscione di CasaPound. Sui vari profili Twitter echeggiano affermazioni dure come: “Il 25 aprile è il giorno in cui i codardi si proclamarono eroi”, e ancora immagini con la stella di David e la scritta hitleriana “Gott mit uns”.

Dunque la celebrazione del 25 aprile è partita in largo anticipo, ma sarà una festa della Liberazione decisamente diversa dagli altri anni. Piazze vuote, cori intonati dai balconi. Ed è proprio per questo che gli haters e gli estremisti sfruttano i mezzi di comunicazione per diffondere il più possibile il messaggio di odio e protesta.

Festa della Liberazione: l’estrema destra intonerà la canzone del Piave

La canzone del Piave o meglio conosciuta come La leggenda del Piave, fu composta nel 1918 dal maestro Ermete Giovani Gaeta. Venne adottata come inno nazionale durante la seconda guerra mondiale, in seguito all’armistizio dell’ 8 settembre del 1943. L’inno simbolo dell’avanzata dell’Impero austro-ungarico contro l’esercito italiano sulle sponde del fiume Piave, divenne presto l’emblema della resistenza e della vittoria degli italiani.

“Vogliono farci cantare Bella Ciao dai balconi, noi invece scendiamo per strada con la bandiera dell’Italia e intoneremo la Canzone del Piave”. Questi gli intenti di gran parte degli estremisti, ai quali si aggiungono anche i simpatizzanti di Fratelli d’Italia. ” L’idea è quella di dedicare il 25 aprile a tutte le vittime del coronavirus.

Un vero e proprio mix di ideologie, un enorme calderone con all’interno fascisti, populisti, no vax, estremisti che considerano gli immigrati il vulnus della diffusione della pandemia nell’intero Paese.

Il Governo prende le distanze e si prepara per contrastare la protesta

“Idee deliranti, lo Stato non starà a guardare”, con queste parole non tarda ad arrivare la risposta delle istituzioni, attraverso la voce del viceministro Matteo Mauri. Il timore che tutto possa sfociare in una protesta ai danni dello Stato, approfittando del momento di difficoltà che sta attraversando il Paese. Stesso copione usato in altri Paesi.

Basta guardare le rivolte armate scoppiate negli Stati Uniti, oppure le proteste in Brasile, con la partecipazione del presidente Jair Bolsonaro, che chiedeva il golpe militare e la chiusura del parlamento.

“Voi siete dalla parte degli immigrati, con quanti stanno distruggendo il nostro Paese, noi siamo amici degli italiani, ora e sempre boia chi molla”… Un attivista saluta così i suoi follower. Mancano quattro giorni al 25 aprile e la festa nazionale della Repubblica Italiana, sembra trasformarsi in una battaglia del tutto contro tutti. Di certo non l’immaginavano così i nostri partigiani…

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