Il Dio Calcio, a volte, può essere davvero crudele con l’occhio dello spettatore distribuendo talento smisurato a chi, purtroppo, non riesce a sfoderarlo continuativamente nel corso della sua carriera. Ed è una perdita per tutto il movimento calcistico. Quante volte gli atteggiamenti sbagliati ed una predisposizione all’indolenza hanno tarpato le ali ad atleti provvisti di una classe infinita? Un esempio su tutti è quello del grande George Best, bello e dannato. Ma soprattutto fortissimo. Anche in Serie A abbiamo avuto diverse “teste calde” che non hanno saputo, o forse voluto, sfruttare un potenziale straordinario. Cassano-Adriano-Balotelli è il tridente che ha sprecato più talento nell’ultimo ventennio di massima serie?

Cassano-Adriano-Balotelli: quanto spreco!

Tre calciatori con una classe smisurata che, purtroppo per il mondo calcistico, sono stati frenati dal loro temperamento. Tanti i problemi per questi tre diamanti allo stato grezzo che mai nessuno è riuscito a raffinare: guai con il peso, alcol, sigarette, notti brave, litigi con compagni, presidenti ed allenatori e poca, pochissima, voglia di sacrificarsi per la propria professione. Cassano-Adriano-Balotelli sono certamente tre “bad boys” che hanno dilapidato un dono enorme: fare innamorare i tifosi giocando semplicemente a calcio.

Cassano

Il talento barese si presentò sul palcoscenico più importante del nostro calcio con il super goal rifilato all’Inter con la maglia del Bari. Le ottime stagioni con i “Galletti” gli aprirono le porte della Roma campione d’Italia dell’idolo Francesco Totti. Con i giallorossi il periodo migliore della sua carriera: 118 presenze, 39 goal e tante magie. Le litigate con i vari allenatori e con Franco Sensi lo portarono quasi in scadenza di contratto e fu svenduto per 5 milioni di euro al Real Madrid. Con gli spagnoli divenne famoso più per l’imitazione di Fabio Capello che per le giocate sul campo. Il passaggio a vuoto in Spagna gli aprì una seconda giovinezza con la Sampdoria: 96 presenze e 34 goal insieme al gemello Pazzini e la qualificazione in Champions League. Poi divenne campione d’Italia con il Milan per poi passare ai rivali dell’Inter. Sempre nel segno delle polemiche. Lasciò un segno a Parma (53 presenze e 17 goal) per poi terminare la carriera alla Samp. Quanto spreco.

Adriano

È diventato verde come Hulk!” Così, Fabio Caressa, commentava le reti dell’Imperatore. Un mix di tecnica e potenza, più la seconda, che faceva impallidire le retroguardie avversarie. Adriano era destinato a diventare uno degli attaccanti più iconici degli ultimi anni. Peccato che la sua testa gli sussurrò altri progetti. L’Inter lo prese dal Flamengo per poi girarlo in prestito prima alla Fiorentina e poi al Parma per un biennio. Con queste due maglie mise in mostra la sua potenza devastante sfoderando una forza incredibile ed un tiro dalla distanza fulminante. L’Inter lo riportò a Milano nel 2004: restò quattro anni mettendo insieme 103 presenze e 44 goal. Poi il declino: tra scandali, notti brave, alcol e problemi di peso, Adriano sfiorì. Dalla Nazionale al confinamento in Brasile, come Napoleone. Flamengo, un passaggio imbarazzante alla Roma e Corinthians. Un concentrato di potenza imploso su sé stesso.

Balotelli

Chiudiamo il trio con un talento che ancora oggi gioca nella nostra Serie A, nel Brescia neopromosso. Mario Balotelli dopo un passaggio al Lumezzane si trasferì all’Inter esordendo in massima serie. Talento e bizze saranno la costante della sua carriera. Con Inter e Manchester City griffò sei anni positivi e simili nei numeri: 59 presenze e 20 goal con i nerazzurri e 54 presenze e 20 goal con gli inglesi. I comportamenti sbagliati, tra i quali la rissa con Roberto Mancini, ruppero l’idillo con la Premier League portando “Supermario” al Milan: con i rossoneri 63 presenze e 27 reti con 16 apparizioni ed un goal nell’intermezzo poco fortunato di Liverpool dove si mise contro tutto lo spogliatoio. I “Reds” lo regalarono al Nizza nel 2016. In Costa Azzurra, Balotelli mise insieme 61 presenze e 33 goal tornando a buonissimi livelli. Le prestazioni positive lo portarono al vertice della Ligue 1 vestendo la maglia del Marsiglia. 15 presenze e 8 goal non valsero la sua conferma. Sempre per i soliti motivi. Oggi gioca al Brescia e continua a far parlare di sé. Non in positivo. Che peccato.

Cassano-Adriano-Balotelli è certamente il tridente che ha sprecato più talento negli ultimi vent’anni di Serie A

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