Si è celebrato in Tunisia lo scorso 23 Aprile il primo matrimonio gay della storia araba. Un’altra grande conquista per la comunità LGBTQ+.
Una bandiera per i diritti gay
La “Rainbow Flag“, ideata dall’artista ed attivista gay Gilbert Baker nel 1978. Rappresenta la comunità LGBTQ+ e la tutela dei movimenti per i diritti omosessuali.
Dopo l’unione della coppia innamorata la “Rainbow Flag” è stata sventolata in cielo. La bandiera simboleggia in primo piano la lotta svolta in prima persona per la tutela degli ugual diritti e poi la libertà di amare che ha raggiunto anche il primo tra tutti i paesi arabi.
Oggi questa bandiera è utilizzata anche come emblema contro la lotta al coronavirus, il che rafforza la sua potenza mediatica nel diffondere amore, pace, libertà e soprattutto speranza.
<< LA NOSTRA SESSUALITÀ È DI TUTTI I COLORI, DI TUTTI I GENERI E DI TUTTE LE RAZZE ED ETÀ >>
L’annuncio del matrimonio gay
Il matrimonio arcobaleno è stato annunciato pubblicamente e a gran voce dalla pagina Facebook dell’associazione Shams – per la depenalizzazione dell’omosessualità in Tunisia.
Un giorno speciale nel bene e nel male per il primo matrimonio gay
Il momento in cui la coppia e convolata a nozze coincide tristemente con il dilagarsi del virus all’interno del continente Africano. Il giorno scelto dalla coppia, che risale a giovedì 23 Aprile 2020, coincide anche col primo giorno di Ramadan, pratica religiosa musulmana in cui si digiuna da quando il sole sorge a quando tramonta.Tutto questo fa esorcizzare la paura e scordare per un po’ del virus regalandoci la prima vera good news.
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