Sui rapporti tra gli uomini e le donne se ne dicono di tutti i colori. C’è chi sostanzialmente crede nella trasparenza e nella possibilità di un andamento limpido e chi vede il malcostume appena i due si avvicinano. È una questione il più delle volte di pregiudizi. Si cercherà quindi di capire l’origine di essi e perché il loro perdurare è oltremodo anacronistico nella società di oggi.
Un pregiudizio antico
Tutelare “la virtù e l’onore” è da sempre per la donna rispettabile una componente essenziale per la sua ascesa sociale. Una scena da fiction? Assolutamente no. Nel nostro Belpaese fino a non più che un cinquantennio fa per una donna mantenere un’immagine di sé discreta e lontana da ogni pettegolezzo era indispensabile per percorrere ascese sociali o al più mantenere un dignitoso status quo.
Di solito tali pettegolezzi non si alimentavano perpetrando comportamenti considerati socialmente inappropriati come per esempio avendo troppe amicizie maschili. Nel caso alcune amicizie venissero comunque accettate, era considerato in ogni caso opportuno “mantenere le giuste distanze”.
Le amicizie insomma si dovevano conformare al rispetto di norme e valori comunitari espressione di una comunità patriarcale che il più delle volte era l’erede di società rurali o semirurali.
La rivoluzione dei costumi: l’amicizia tra uomini e donne
Con la rivoluzione dei costumi negli anni sessanta (che comunque non ha interessato l’Italia in egual misura) questa abitudine delle società patriarcali a leggere negativamente l’amicizia tra uomini e donne ha iniziato, sia pure con prudenza, a incrinarsi.
Naturalmente il discorso muove da premesse molto generali, poiché da sempre ci sono stati esempi di amicizie tra i due sessi. Tuttavia probabilmente mai questo costume si è così uniformato e sdoganato, sia pure con tutte le limitazioni del caso, come con la rivoluzione del ’68.
Le immagini che a questo punto sovente maggiormente irrobustiscono questa tesi sono le spiagge affollate, le università gremite, i cortei ricolmi, tutti di ragazzi e ragazzi che insieme spalla a spalla rivendicano le proprie libertà.
Le amicizie tra uomini e donne. Una strada ancora in salita
Sono passati molti anni dalle società patriarcali e dalla rivoluzione dei costumi eppure a quanto pare siamo ancora ostaggio dei pregiudizi quando l’amicizia non è tra persone dello stesso sesso. Su questo c’è molto da riflettere.
Vi infatti una grande componente di sfiducia rispetto ai depositari di questa condivisione da parte del vociferare esterno secondo cui “non potrebbe esserci amicizia tra uomini e donne”.
È molto frequente infatti ascoltare chiacchiericci, neppure troppo sommessi, di quanti insinuano che un’amicizia tra un uomo e una donna sia “inquinata” da aspetti che non hanno a che fare con l’amicizia. Ciò che maggiormente induce alla riflessione è che queste dicerie spesso provengono dalle nuove generazioni che dovrebbero di più essere sensibili ai cambi di costume.
Del resto in una società composta e multiforme come quella odierna strutturare un binomio solo sulla base della semplificazione o dello stereotipo risulterebbe troppo semplicistico. In un rapporto di amicizia, di qualsiasi sesso siano i soggetti, è sempre importante fissare le regole generali. Liberato lo spazio da ogni ambiguità, il rapporto di amicizia si dovrà basare sempre su rispetto, reciprocità e chiarezza. La donna non potrà mai diventare bersaglio di critiche in merito a una possibile seduzione proprio in virtù di questa stabilita reciprocità.
Al tempo dei tweet e dei messaggi facebook dove la gran parte delle persone mostra una grande liberalità nasconde invero ancora un retroterra piuttosto puritano. L’esperienza con l’altro sesso, arricchisce notevolmente la crescita personale e per fortuna anche se la strada è ancora in salita, sembra che la tendenza sia verso la rottura di certi pregiudizi.