Continua il nostro viaggio nell’universo femminile di LetteralMente Donna. Nella scorsa puntata siamo stati in Italia per raccontarvi di Amelia Rosselli, una delle più grandi poetesse italiane del 900’. Ora torniamo indietro nel tempo al diciannovesimo secolo e lasciamo l’Europa per recarci negli Stati Uniti. Vogliamo parlarvi di una donna che ha vissuto gli ultimi trent’anni della sua vita in solitudine, una donna che ci ha regalato versi immortali. Vogliamo parlarvi di Emily Dickinson.

Emily Dickinson e la solitudine della sua stanza


La maggior parte della vita di Emily Dickinson si svolse nella casa in cui era nata. Lasciò infatti la sua casa natale solo per brevi viaggi, tra cui l’ultimo a Washington dove conobbe il reverendo Wadsworth di cui si innamorò. Dopo l’esperienza di Washington, a causa di gravi problemi di agorafobia, Emily Dickinson decise di chiudersi nella sua stanza fino alla morte causata da una nefrite, non uscendo nemmeno in occasione della morte dei genitori. Prima della sua fine di questa grande poetessa furono pubblicati, con molte modifiche degli editori, solo 7 testi. Fu la sorella a scoprire nella camera della Dickinson, dopo la morte della poetessa, innumerevoli poesie scritte su foglietti cuciti e conservati in un raccoglitore. Così grazie alla sorella ed in seguito alla nipote è stato possibile conoscere l’opera di questa grande e moderna poetessa.

Una poesia di Emily Dickinson

Le opere e lo stile

Lo stile poetico di Emily Dickinson è segnato dalla solitudine che la poetessa ha vissuto gran parte della sua vita, seguendo il suo bisogno di estraniarsi dal mondo. Una volontà sottolineata dal suo vestirsi sempre di bianco come simbolo di purezza. L’unico modo con cui si collegava al mondo esterno era la sua immaginazione, la sua emozione che raccoglieva nelle sue poesie. Ecco perchè suoi versi appaiono caratterizzati da una molteplicità di voci, da metafore elaborate e da notevoli digressione enfatiche che testimoniano la profondità delle sue emozioni. Attraverso poesie come “A un cuore a pezzi” e “Ho preso un sorso di vita” traspare tutta la predilezione della poetessa per i temi della natura, dell’amore e della morte da cui era ossessionata. Attraverso i suoi versi questa grande poetessa ha saputo trasmetterci anche i problemi che coinvolgevano non solo se stessa ma anche la società in cui ha vissuto. Basti pensare che oltre la metà delle sue poesie fu scritta durante la guerra di secessione americana.