“Sogno causato dal volo di un’ape intorno a una melagrana un attimo prima del risveglio” è un dipinto di Salvador Dalí, principe del surrealismo. L’opera è ispirata al sogno che Gala, la moglie dell’artista , stava facendo quando fu svegliata dal volo di un ape.
Sogno causato dal volo di un’ape
Il quadro è ispirato al sogno che la moglie dell’artista, la modella Gala, stava facendo quando fu svegliata dal volo di un ape. Il ronzio dell’ape e la paura di essere punta svegliarono la donna. Il quadro è quindi il racconto visivo di questo passaggio dal mondo del sogno al momento del primo risveglio, momento in cui si è in grado di raccontare il sogno seppur in modo confuso. E’ il tema della metamorfosi traslato nel mondo della realtà dal lontano mondo inconscio delle allucinazioni. L’opera è a Madrid, presso El Museo Thyssen-Bornemisza.
Descrizione del Sogno
L’opera vuole essere una descrizione del sogno. Il celebre quadro ha in primo piano il corpo nudo di una donna distesa, Gala, che è sospesa sopra uno scoglio. La donna è immersa in un sonno profondo e sogna. Sullo sfondo del quadro si vede una grande melagrana da cui fuoriesce un pesce con la bocca spalancata. Dalla bocca del pesce fuoriesce una grande tigre, e dalle fauci spalancate della grande tigre esce fuori un’altra tigre più piccola. Quest’ultima si lancia verso il corpo della donna come per aggredirla con un fucile e baionetta . La baionetta rappresenta il pungiglione dell’ape, e le tigri mostrano la pelliccia gialla e nera, colori che richiamano il dorso delle api. L’ape è in primissimo piano davanti alla donna, che vola attorno ad una melagrana più piccola. La piccola melagrana proietta sulla sinistra la sua ombra a forma di cuore, segno dell’amore dell’artista verso sua moglie Gala.
La Melagrana e l’Elefante
Nell’opera sono quindi rappresentate delle Metamorfosi che, come in un gioco di matrioska, sono ricche di significati e significanti. Sullo sfondo, accanto alla melagrana, è raffigurato un Elefante dalle zampe lunghissime come quelle di un ragno. L’elefante potrebbe in questo contesto risultare un elemento estraneo. Ma anche se sembra non avere una collocazione simbolica nel quadro, in realtà si tratta di una citazione molto dotta, che mostra il robusto studio dell’artista della storia dell’arte. Infatti questo elefante è la citazione della statua dell’Elefantino scolpito dal Bernini a Roma nel XVII° sec.
Il riferimento all’Elefante con obelisco
La figura di un elefante che appare nel quadro è infatti ispirato al piedistallo della scultura Obelisco della Minerva di Gian Lorenzo Bernini che si trova a Roma e rappresenta un elefante che trasporta un antico obelisco. Nel creare questa scultura il Bernini si era ispirato ad un romanzo molto famoso ai suoi tempi che si intitolava la “Hypnerotomachia Poliphili” cioè “La battaglia d’amore nel sogno di Polifilo” di Francesco Colonna. Era il best seller dell’epoca e tutte le persone più colte del tempo conoscevano questo romanzo e ne possedeva una copia. E la storia trattava proprio di un “sogno”.
Il tema del Sogno
Alcuni critici hanno suggerito che questo dipinto sia un’interpretazione surrealista della teoria dell’evoluzione. In realtà è più probabile che questa opera sia un esempio dell’influenza freudiana sull’arte surrealista e del tentativo di Dalí di esplorare il mondo dei sogni. Dalí fa derivare alcune immagini surrealiste del sogno delle sue opera dai film che aveva realizzato con Luis Buñuel e successivamente con Hitchcock. In particolare Hitchcock per il film “Io ti salverò” del 1945 cercava un modo nuovo di rappresentare i sogni: non più con la nebbia che confonde i contorni delle immagini, ma con “tratti netti e chiari”, contorni taglienti e immagini piene di luce. Fu quindi chiamato a realizzare la scenografia per il film nella parte del sogno Salvador Dalí, che aveva realizzato l’anno precedente proprio il quadro dal titolo “Sogno causato dal volo di un’ape intorno a una melagrana un attimo prima del risveglio“.
di M. Cristina Cadolini