Il romanzo dello scrittore russo Michail Bulgakov, Il Maestro e Margherita, è un capolavoro indiscusso della letteratura russa. Nato oggi nel 1891 a Kiev, lo ricordiamo attraverso il suo romanzo più famoso.
Pubblicato postumo tra il 1966-67, subì numerosi tagli, censure, riscritture e anche un viaggio tra le fiamme. Edito Einaudi, in Italia il romanzo riscuote grande successo. Popolarità probabilmente dovuta alla recensione del ben noto Eugenio Montale apparsa sul Corriere della sera che scrive : “un miracolo che ognuno deve salutare con commozione”.
Ognuno di noi ha uno scaffale preferito in libreria, quello dove alla fine termini sempre il tuo percorso passando tra stand di ultimi arrivi, 2 al prezzo di 1. Il mio preferito è quello dei classici classificati per autore. Lì ho trovato questo “piccolo” capolavoro, scontato del 15%.
La storia e i personaggi intorno al Maestro e Margherita
Quanto alla trama, preferirei parlare più di un labirinto di storie maestosamente collegate, una nuova versione del filo di Arianna. Dove finisce una storia ne inizia un’altra lasciando la porta di quella precedente sempre aperta.
La sensazione durante la lettura è la stessa e accompagna il lettore durante tutto il tragitto. Non sei mai realmente sicuro di ciò che stai leggendo, quasi come se si stesse vivendo un’esperienza surreale.
Sarà perché uno dei personaggi è il Diavolo – travestito da esperto di magia nera – e sarà perché al suo seguito troviamo un gatto parlante dalle misure spropositate, una strega che non ama indossare indumenti, un omino con zanne al posto dei denti, un uomo che indossa occhiali senza lenti come maggiordomo e infine da un “mostro”, che all’evenienza scatena guerre e pandemoni in qualsiasi parte del mondo il signore richiede.
Le storie di questi personaggi, tra continui rimandi ad un tempo passato e al tempo del racconto, una Russia degli anni Trenta, si intrecciano con quelle di altre due coppie di soggetti: un poeta e un direttore di un’associazione letteraria, un maestro e la sua amata Margherita e infine Ponzio Pilato e il Messia, questi ultimi protagonisti del manoscritto a cui il Maestro lavora per tutta la durata del vicenda.
Tralasciando i riferimenti al contesto storico in cui la storia si svolge, il libro ha come sfondo la pazzia, l’irrealtà, la magia, l’arte, la musica, ma soprattutto l’amore.
Un amore per cui si è disposti a tutto, anche a vendere l’anima al diavolo.