Victor Hugo, nato a Besançon nel 1802, è stato uno scrittore, poeta, politico e drammaturgo francese dell’Ottocento. Oggi ricorre l’anniversario della sua morte.

La vita dello scrittore Victor Hugo

Francese di nascita, Victor Hugo viene definito come il nuovo capo del romanticismo. Nella prefazione di Cromwell del 1827 definisce il manifesto delle nuove teorie romantiche.

L’uomo predilige il dramma in cui sono presenti sia i toni comici che i toni tragici.

Rispetto al vero Romanticismo, Hugo se ne distacca, allontanandosi da quella corrente di malinconia e solitudine, dedicandosi al lato grottesco/satirico della vita. 

Nel 1830 Victor Hugo porta in teatro l’Hernani, lo sperimentalismo sta alla base delle opere di quel periodo, e Victor Hugo lo esprime attraverso il teatro, le opere in versi e in prosa. 

Una vasta produzione letteraria tra cui il celebre romanzo Nôtre Dame de Paris.

Tuttavia sono due gli avvenimenti che lo spingono ad allontanarsi dalla letteratura: il fallimento de I purgavi e la morte di sua figlia.

Nel 1845 e nel 1848 è nominato Pari di Francia da Luigi Filippo e deputato dell’Assemblea Costituente, diventa uno degli avversari più temuti da Luigi Bonaparte.

Tuttavia, dopo il colpo di stato del 1851, inizia la sua fase di esilio, una parte proficua della sua vita considerati gli scritti politici che ne seguono. Senza dimenticare I Miserabili, nel 1862.

Quest’ultima sua creazione è un’opera monumentale suddivisa in cinque tomi, pagina dopo pagina invita il lettore a camminare nelle tensioni della Parigi post-Restaurazione, le guerre napoleoniche e le tensioni sociali.

Victor Hugo rientra a Parigi nel 1976 ma muore il 22 maggio 1885, il suo corpo rimase per un notte sotto l’Arc du Triomphe vegliato da dodici poeti.

Morire non è nulla, non vivere è spaventoso.

Aveva scritto Victor Hugo ne I Miserabili. Uno dei suoi soliti aforismi, parole che suonano più come una sentenza. 

Eppure, la morte è una fase che non lo riguarda, fa parte di quella schiera di artisti che resteranno immortali, per sempre ricordati da tutti. Da qualcuno, forse, come l’ultimo dei romantici.
Serena Votano