La proposta “indecente” della Lega Nazionali Dilettanti di far retrocedere in Eccellenza le ultime quattro squadre dei nove gironi di Serie D non è andata giù alle società direttamente interessate. 31 club su 36 si sono infatti riuniti in un comitato, denominato “Serie D Salviamoci“, che ha come scopo quello di combattere questa proposta indegna avanzata da Sibilia e soci. A questo comitato, capeggiato dal presidente del Grumentum Val D’Agri, Antonio Petraglia, si è unito un gruppo, formato da alcuni capitani delle squadre interessate (ben 27) che, su iniziativa di Francesco Cardinali, attaccante e capitano del Città di Anagni, ha deciso di far sentire la propria voce dinanzi ad una proposta così indecorosa.
Il capitano del club laziale, ai microfoni di Metropolitan Magazine, ha quindi espresso tutta la sua delusione per questa proposta avanzata dalla LND e ha sottolineato come non dovrebbero essere punite le società che rispettano le regole, ma piuttosto quelle che da 6-7 mesi non pagano gli stipendi ai propri dipendenti.
Cardinali: “Il Città di Anagni non ci ha mai fatto mancare niente. Dovrebbero far retrocedere quelli non in regola”
Abbiamo subito chiesto al Sig, Cardinali un commento sull’iniziativa, da lui avanzata, di unire i capitani delle 36 società retrocesse a tavolino per combattere l’indecente proposta della LND. Il capitano del Città di Anagni ci ha risposto così:
Quando ho visto che le 36 società interessate si erano unite per combattere questa decisione della Lega, mi sono chiesto: perché non unire anche i capitani delle nostre 36 società? Chiaramente raggrupparli tutti e 36 sapevo sarebbe stato difficile, ma siamo comunque arrivati a 27. E se considerate che l’iniziativa è partita domenica, beh, visto il risultato mi reputo molto soddisfatto. Un’iniziativa che è partita perché quello che è stato proposto è davvero assurdo. Non meritiamo, dopo 9 mesi di sacrifici, una retrocessione così, a tavolino. Nel nostro girone mancavano 8 partite, ma in alcuni addirittura 11, quindi è facile capire come tutto ciò non sia giusto. Ho parlato con un mio collega che mi ha detto che nel girone nel quale gioca la sua squadra ci sono tre squadre a quota 26, ma per la differenza reti fanno retrocedere loro. Altri invece mi hanno parlato di squadre che hanno addirittura partite da recuperare. Insomma, soprattutto per le terzultime e le quartultime è uno sgarbo enorme. Per le ultime due, anche se è sbagliato comunque eh, chiariamoci, me lo sarei potuto aspettare. Tant’è vero che molti miei colleghi, ultimi e penultimi, mi hanno detto la stessa cosa. Io, per fortuna, gioco in una società virtuosa e seria che non ci ha mai fatto mancare niente, ma parlando con alcuni colleghi ho sentito storie di società che non pagano gli stipendi da ottobre, novembre, insomma da un sacco di tempo. Come può un ragazzo che vive di calcio vivere senza prendere un euro da 5, 6 o 7 mesi? La Lega dovrebbe valutare attentamente questa mia, questa nostra iniziativa. Dovrebbero escludere le società che non pagano, non quelle in regola. In Serie D giocano ragazzi che si allenano come fanno in Serie A, in Serie B, in Serie C. Ci chiamano dilettanti, ma siamo professionisti a tutti gli effetti. Non è giusto quindi che esistano società simili che promettono mari e monti, approfittandosi delle persone, e poi lasciano mesi senza stipendio. Io sono fortunato perché oltre a giocare a calcio, ho anche un altro lavoro. Mi alzo tutte le mattine alle 4 e lavoro dalle 5 alle 11 tutti i giorni così da potermi allenare il pomeriggio. In questi mesi di blocco, per fortuna, non mi sono mai fermato e uno stipendio a casa l’ho sempre portato. Avendo una moglie, due bambine e un mutuo sulle spalle, comprendo come il mio lavoro sia oro per me, ma pensando a questi ragazzi che non prendono un euro da una vita, mi si gela il sangue.
Sig. Cardinali, lei ha elogiato il suo Città di Anagni, definendola una società seria e virtuosa. Ecco, volevamo chiederle: qualora perdeste questa battaglia, lei scenderebbe in Eccellenza con la sua squadra, o magari ha già ricevuto qualche offerta vantaggiosa per restare in Serie D?
Assolutamente sì, scenderei più che volentieri in Eccellenza col Città di Anagni. Come detto poc’anzi, io svolgo un altro lavoro per il quale mi sveglio alle 4. Vado a lavorare, torno a casa, pranzo e vado a fare allenamento. Non so quanti avrebbero questa forza di volontà. Io lo faccio perché giocare a calcio è la mia passione e soprattutto perché questa mia passione mi permette di avere anche un ritorno economico. Sono molto legato al Città di Anagni. Sono di Anagni, lavoro ad Anagni e considerando che sta per essere ultimato anche il nostro campo sportivo, non abbandonerò mai la mia società. Io per l’Anagni firmerei a vita. Con il presidente, con i dirigenti viene prima il rapporto di amicizia e poi quello lavorativo. Son fiero della relazione che abbiamo perché la società ha e ha sempre avuto grande considerazione di me. Sono convinto che rimarremo in Serie D, ma qualora dovessimo andare in Eccellenza, non indugerei a dire sì se mi venisse chiesto di restare.
E non ha ricevuto proposte da squadre che già ora le garantiscono di giocare in Serie D l’anno prossimo?
Le proposte arrivano e sono anche tante e questo per un calciatore è sicuramente motivo di orgoglio. Se le proposte sono arrivate significa che il Città di Anagni e Cardinali stavano facendo bene nel girone di ritorno. Infatti, se considerassimo per un momento solo il rendimento del girone di ritorno, l’Anagni sarebbe quarto in classifica. Nel mercato invernale, la società ha fatto dei cambiamenti all’interno della rosa che ci hanno permesso di risorgere. Io ero arrivato a 10 gol che rappresentavano sicuramente un bel bottino. Quindi tornando al discorso “offerte” posso dirvi che già a dicembre ne erano arrivate tantissime, ma il rispetto che ho per la società per la quale gioco è troppo forte, troppo grande. Le offerte che arrivano le ascolti perché è giusto farlo e ringrazi sempre per l’interesse, però, con cordialità e gentilezza, rifiuti. Se poi un giorno l’Anagni dovesse venire a dirmi che non rientro più nei piani del club, stringerei loro la mano, direi grazie e amici come sempre. Nel calcio non si sa mai, è vero, ma, ora come ora, non ho alcuna intenzione di abbandonare la nave.
E dalla Serie C non ha mai ricevuto offerte?
Onestamente no, dalla Serie C mai. Un’offerta dalla Serie C sarebbe l’unico elemento che forse potrebbe farmi tentennare un po’. Io purtroppo sono stato un po’ sfortunato dal punto di vista degli infortuni. A 18 anni, quand’ero nel Torino, mi sono rotto il crociato del ginocchio sinistro. A 22, quello del ginocchio destro. Due anni fa poi il menisco del ginocchio destro. Sono stato sfortunato, ma non ho mai mollato. Ricevere una chiamata dalla C significherebbe ripagare anche i sacrifici che hanno fatto i miei genitori, i quali non mi hanno mai fatto mancare il loro appoggio. Giocare in una categoria professionistica sarebbe un sogno, non lo nego. Un’offerta dalla C mi farebbe tentennare un po’ perché a 30 anni, treni così, non ne passano più. Dopo tanti sacrifici, sarebbe bello provarci, magari anche solo per un anno. Calcare i campi del professionismo mi piacerebbe molto, inutile negarlo.
Sig. Cardinali, l’ultima domanda che volevamo farle quindi è: che messaggio si sente di mandare ai suoi tifosi?
Guardate prima di mandare un messaggio ai tifosi vorrei fare un piccolo passo indietro e sottolineare un passaggio che fa comprendere ancora di più quanto sia assurda la proposta della Lega. Lo sgarbo più grande della proposta è quello secondo cui vorrebbero far retrocedere le ultime 4 squadre di ogni girone di Serie D e allo stesso tempo, far salire dall’Eccellenza, le migliori 8 seconde. Come si può paragonare una seconda di Eccellenza ad una quartultima di Serie D? Queste squadre avrebbero dovuto giocare i playoff, così come noi avremmo dovuto giocare i playout. È inconcepibile che una cosa del genere venga approvata. Le squadre di Eccellenza dovrebbero giocare almeno 4-5 partite tra playoff regionali e nazionali prima di poter arrivare in Serie D, mentre ad una quartultima di quarta serie ne basta una, eventualmente, per salvarsi. È tutto un controsenso. Ad ogni modo il messaggio che voglio mandare ai tifosi è questo: l’Anagni c’è. La società ha iniziato questa battaglia e lotterà fino all’ultimo per conservare la permanenza in Serie D. I tifosi meritano questa categoria perché sono la nostra forza, il nostro 12° uomo in campo. Spero non facciano mancare mai il loro supporto perché in Serie D la salvezza si conquista soprattutto in casa. Questo è il mio messaggio.