I 34 anni di Rafael Nadal non possono passare inosservati, dato che la maggioranza di essi è stata condivisa con il pubblico di tutto il mondo sui più prestigiosi palcoscenici tennistici. Tutti conoscono Rafa. È un simbolo indiscusso del tennis e dello sport in generale. A 34 anni il tennista spagnolo ha ancora quella voglia di vincere che ha contraddistinto qualsiasi suo incontro dall’età di otto anni. Oggi a quel ragazzino, già dal principio aiutato dallo zio Toni, il Rafa di oggi può raccontare che l’immensa volontà che ha messo in ogni colpo lo ha portato in cima alla classifica mondiale per anni, lo ha reso un idolo indiscusso, il migliore tennista di sempre sulla terra rossa con 12 vittorie al Roland Garros.
Il morso di Rafa Nadal
Il tennista originario di Manacor ha abituato i suoi fan a diverse abitudini particolari, come i vari tic prima di servire o la disposizione delle bottigliette sempre uguale durante i cambi campo. Non sono cose essenziali per un buon giocatore, eppure anche questo è Nadal e tutti questi gesti ne compongono la personalità, come il famoso morso ai trofei quando vince. Sono immagini di cultura sportiva indimenticabili che incorniciano gli attimi seguenti alla pura adrenalina fornita dai match di Nadal. È un campione estremamente particolare in tutto e forse anche per questo non esiste umano a cui non sia familiare il suo nome.
Impossibile non simpatizzare con un personaggio che, in uno sport individuale come il tennis, ha saputo spesso fare anche gioco di squadra, come dimostrano le 5 vittorie nel team spagnolo in Coppa Davis. Nonostante tutti i riconoscimenti, l’umanità Rafa non l’ha mai persa, sempre pronto a dispensare parole di rispetto per gli avversari sia in caso di vittoria che di sconfitta. In particolare, con Roger Federer e Novak Djokovic ha condiviso moltissime esperienze tennistiche e non e ha regalato al mondo intero sfide irripetibili. L’augurio è che l’anno in più si possa festeggiare con un nuovo titolo al Roland Garros, appena si potrà tornare a giocare. Ciò significherebbe vedere all’opera il migliore di sempre sulla terra.
Nadal: King of Clay, ma c’è altro
Mai nessun soprannome fu più calzante. Nadal è il degno re della terra e difficilmente i suoi record potranno essere infranti. Oltre ai 12 Roland Garros, Rafa ha un record di 59 titoli sulla superficie rossa. Le armi che lo hanno portato a tutto questo? Una forza fisica fuori dal comune che, talvolta, spinge il corpo al limite, e una capacità mentale illimitata. Ciò lo porta ad affrontare ore e ore in campo colpendo la palla con quel top spin incredibile che genera difficoltà a qualsiasi giocatore. Eppure, citare “solo” i titoli su terra sarebbe limitante per un campione del suo calibro e questo dice tutto sulla portata del fenomeno “Rafa”. Nel suo palmarès si trovano altri 7 slam: 1 Australian Open, 2 Wimbledon e 4 Us Open.
Indimenticabile quella finale di Wimbledon del 6 luglio 2008 contro Roger Federer. Una partita che ha consacrato Rafa tra i grandi e ha intrattenuto il pubblico per cinque set tiratissimi. Slam a parte, troviamo tra le vittorie più importanti la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Pechino 2008 e i 35 titoli ai tornei ATP Master 1000. Sono obiettivi che possono tradursi in realtà solo per un tennista che, prima ancora di agire, parla così:
“Puoi perdere perché il tuo avversario ha giocato meglio, ma non puoi perdere perché non hai dato il massimo”.
Qualche curiosità
Forse non tutti sanno che… Nadal giocava sia a calcio che a tennis da piccolo e ha dovuto scegliere, essendo una promessa in entrambi gli sport. Quando ha iniziato a dedicarsi esclusivamente al tennis, Rafa giocava il dritto a due mani, ma gli è stato imposto di gestire questo colpo solo con la mano sinistra. Dunque, è diventato un tennista mancino, pur scrivendo con la mano destra. È il terzo tennista della storia per guadagni ottenuti in carriera ed è sposato dal 2019 con Xisca, la fidanzata storica Maria Perelló.