La Danimarca è un paese misterioso, patria di grande freddo e di grandi thriller. Tutto ciò che da’ la sensazione del ghiaccio sembra distante e diverso e, forse, questo apparente distacco è il motivo del fascino incommensurabile del territorio e dell’arte baltica. Thomas Vinterberg è un rappresentante degno di nota di quest’arte lontana.

Thomas Vinterberg, uno dei volti della sperimentazione danese.

Tra i primi precursori dell’innovazione del digitale apportata dal gruppo del Dogma 95, il regista di Copenaghen nasce con la rivoluzione della messa in scena cinematografica guidata da Lars Von Trier. “Festen”, la sua prima, è il compendio didattico delle ristrettezze imposte dal collettivo, simbolo archetipico della volontà di un nuovo cinema verità, glaciale e emotivamente saturo. Il suo ultimo film, vent’anni dopo, lo riporta in una dimensione più convenzionale della pellicola senza accantonare la follia baltica.

La croisette del festival di Cannes foto dal web. Thomas Vinterberg
La croisette del festival di Cannes foto dal web

Il film è nella lista dei 55 film che Thierry Fremaux, direttore del festival di Cannes, ha deciso di divulgare nonostante l’annullamento della kermesse.

“Another round” internazionale, “Druk” in patria, è la storia di quattro amici, quattro insegnanti di liceo che decidono di provare un esperimento. Verificare che con l’incidere di un’ingente quantità di alcol giornaliero nel corpo si possa lavorare meglio. Gli iniziali effetti positivi saranno glissati da situazioni estreme di taratura alcolico. Il quartetto è formato dall’attorone danese per eccellenza, ormai di pubblico dominio, Mads Mikkelsen e da Thomas Bo Larsen, Lars Ranthe e Magnus Millang.

Mads Mikkelsen foto dal web. Thoms Vinterberg
Mads Mikkelsen foto dal web

Thomas Vinterberg, torna in patria con un’analisi etilico-antropologica dopo il thriller internazionale “Kursk” sull’incidente del sottomarino K-141 Kursk con Lea Seidoux e Colin Firth.

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