La Finale Scudetto del 2018 è stata la partita della consacrazione per Coach Santarelli e tutta la sua squadra.
Con Asia Wolosz ad orchestrare l’Imoco, Novara ha quasi sempre subito gli attacchi delle gialloblù, reagendo più d’orgoglio che nel gioco.
Una partita ugualmente combattuta, che ha fatto uscire fuori il carattere di entrambe le compagini ma decisa da quella più concreta.
Finale Scudetto – L’ultima spiaggia per Novara
È stata una partita decisa dai 9 metri: se c’era una squadra che nel quadro complessivo della gara ha reso efficaci le proprie ricezioni è stata Conegliano.
La fase di cambio palla è stata studiata maniacalmente e le giocatrici di Santarelli si sono applicate alla grande. Il 78% di ricezioni positive fa sembrare il 70% di Novara quasi superfluo perché la differenza nel trasformarle in punto è evidente.
In una finale scudetto iniziata in un perfetto equilibrio, l’ago della bilancia sono gli errori della più attesa Paola Egonu. L’opposta della nostra Nazionale incide poco, commette qualche errore e non entra mai del tutto in partita.
Novara è ben rodata e Skorupa sa chi armare, le sue attaccanti però continuano a non pungere. Si arriva al finale del primo set dove Samantha Fabris annulla due set-point, fino a quando Egonu non spara fuori per il 28-26 avversario.
Il secondo parziale di gara inizia sulla falsa riga del primo, con entrambi i sestetti più sciolti nel gioco. Per una Wolosz più estrosa, dall’altra Skorupa consuma fosforo per tenere le sue dietro le avversarie: Piccinini ed Egonu continuano una partita positiva ma non troppo incisiva, mentre la diagonale Gybbemeyer–Chirichella macina muri e belle giocate.
L’estro della palleggiatrice polacca viene spesso frenata da una Chirichella super in lettura: in P1 la pipe spostata di Hill viene spesso intercettata, restando però lo sbocco sicuro in caso di costruzione difficile.
Nonostante un martello efficace come Plak inserito alla fine del set, Barbolini non riesce a portare a casa il set, aggiornando il parziale su 0-2 per l’Imoco Conegliano
La reazione dell’Igor Novara prima della resa
Il cambio proposto dal Coach Barbolini alla fine del secondo viene confermato anche per il terzo: Celeste Plak parte nel sestetto per una spenta e mai influente Enright.
E qualcosa cambia perchè l’approccio al set dell’Igor è un altro. Più convinto e combattivo, il sestetto biancoblù si porta in vantaggio rispetto alle pantere.
La grinta che Novara riesce a tirare fuori mette alle strette Conegliano, che – consapevole del margine di vantaggio – non fa niente per impedirne la furia.
È una frazione di gioco dove Novara tira sù ogni palla, ma soprattutto riesce a pungere e ad essere efficace come mai prima in questa gara.
Allo stesso modo, Conegliano appare spento e in fase calante. In questo set è una squadra completamente slegata e poco concentrata, che commette errori tecnici gratuiti per far allungare Chirichella e compagne.
Santarelli da respiro a Wolosz e Fabris, cambiando la diagonale ed inserendo Marta Bechis e Anna Nicoletti.
Egonu chiude il parziale passando sopra il muro, chiudendo il set sul 25-22 e portando la gara al quarto set.
Il fantasma di Novara in Finale Scudetto
Ultimo set di una finale scudetto vissuta sui nervi.
Che fosse una partita particolare, giocata sul nervosismo delle ragazze c’era da aspettarselo. Ma che si invertissero del tutto le parti forse no.
È un primo set dove l’Imoco Conegliano torna a fare la voce grossa, nel quale Novara sparisce dietro l’ombra di sé stessa, dopo aver giocato un terzo set con grinta e voglia.
I momenti decisivi fanno emergere le giocatrici con più carattere: Wolosz, eletta MVP a fine gara, continua a distribuire cioccolatini alle sue compagne. È una. bellezza vedere la fast di Danesi sulla P3 in ricezione, o Hill attaccare da zona 5 una pipe spostata sulla P1.
Ma guardiamo Novara, perchè nonostante il morale a terra la tecnica non manca. Gybbemeyer e Skorupa giocano la fast in contrattacco, Egonu può essere efficace da qualsiasi posizione e Chirichella è una muratrice impressionante.
Nonostante altrettante doti tecniche, il sestetto di Coach Barbolini non va oltre i 12 punti nel set che vale il secondo scudetto all’Imoco Conegliano, dimostrando che il carattere può essere controproducente quando non stimolato a dovere.
Il roster e l’organizzazione di Conegliano era probabilmente superiore a quella di Novara, che aveva però tutte le carte per riuscire a portare avanti la serie dei playoff.
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