Gaio Giulio Cesare, nato il 12 luglio del 100 a.C., appartiene a una famiglia facoltosa, ma non abbastanza ricca, la gens Iulia. Uno degli uomini politici più importanti della storia occidentale, celebre per aver sconvolto l’assetto politico di Roma e i suoi confini, Cesare si serve delle origini della sua famiglia per tutto l’arco della sua carriera. La gens Iulia vanta, infatti, un illustre antenato: Enea.

I primi anni e il cursus honorum

Da giovane Cesare vive nel quartiere originario della sua gens, la Suburra, ed è probabilmente per questo che, agli esordi, egli prende parte al partito dei Populares, assumendo così posizioni fortemente contrarie agli Optimates. Il suo ingresso alla carriera politica romana ha in particolare inizio a partire dalla morte di Silla, nel 78 a.C., quando comincia a prendere forma il suo cursus honorum. Nel 72 a.C. è eletto, così, tribuno militare; nel 69 a.C. diviene, poi, questore. In seguito agli eventi inerenti alla congiura di Catilina, a cui Cesare stesso partecipa, nel 62 a.C. ottiene la carica di pontifex maximus.

Gaio Giulio Cesare. PhotoCredit: dal web.
Gaio Giulio Cesare. PhotoCredit: dal web.

Il primo triumvirato e l’ascesa al consolato

L’obiettivo di Cesare è quello di divenire console. Per poter raggiungere il suo scopo era necessario, però, che ottenesse il consenso della compagine politica contemporanea. Stipula quindi, nel 60 a.C., un’alleanza strategica, chiamata triumvirato, con due dei politici più influenti di quel tempo: Crasso e Pompeo. Questa scelta gli consente di ottenere la carica di console appena l’anno seguente, promuovendo leggi che potessero garantirgli il sostegno popolare.

Le campagne militari e il superamento dei confini

Nel contempo, avvia una campagna di espansione nella Gallia Cisalpina e Narbonense: riesce, così, anche ad assicurarsi un potere tale da spaventare il Senato, che rischia di perdere la sua influenza politica. I tentativi di allontanare il giovane console da Roma non riescono tuttavia ad ostacolare la sua ascesa.

Giulio Cesare: il passaggio del Rubicone e la marcia su Roma

Alla morte di Crasso, crollano il triumvirato e i patti stipulati in precedenza. Per via dell’assenza di Cesare, impegnato in Gallia, Pompeo crede di poter divenire il “padrone di Roma“. Tuttavia, ben presto quest’ultimo sarebbe stato sorpreso dalla discesa di Giulio Cesare, che di certo non avrebbe rinunciato al comando personale sulla Repubblica e al suo sconvolgimento istituzionale. Il 49 a.C., infatti, alla testa di un esercito a lui fedele, Cesare varca il fiume Rubicone, dichiarando ufficialmente guerra al Senato e a Pompeo.

Giulio Cesare varca il Rubicone. PhotoCredit: dal web.
Giulio Cesare varca il Rubicone. PhotoCredit: dal web.

La guerra civile e gli anni della dittatura

L’episodio al Rubicone sconvolge il precario equilibrio politico tra le parti. Una volta varcato il fiume, si avvia una serie di battaglie che avrebbero provocato la definitiva sconfitta delle forze alleate a Pompeo. In particolare, cruciale è stata la battaglia di Farsalo, dopo la quale l’avversario di Cesare si rifugia in Egitto, venendo però ucciso da Tolemeo XIII. Le vittorie successive segnano la completa ascesa al potere di Giulio Cesare, il quale dà inizio alla sua dittatura nel 45 a.C., “carica” che per la prima volta non ha una scadenza circoscritta. Infatti, la dittatura decennale che pochi anni prima gli era stata conferita dal Senato, ora diveniva a vita.

I pieni poteri di Cesare durano, tuttavia, molto poco. L’opposizione al dittatore che ancora aveva sostenitori tra gli aristocratici lo porta, infatti, alla morte il 15 marzo del 44 a.C., il giorno delle Idi di marzo: l’episodio, celebre per le numerose pugnalate inferte a Cesare, si verifica nel corso di una congiura, organizzata anche da Bruto, suo figlio d’adozione.

Tu quoque, Brute, fili mi!

L’impronta urbanistica del potere: il Foro di Cesare

Inequivocabile segnale dell’influenza politica di cui Cesare godeva è l’aver contraddistinto il panorama urbanistico-architettonico romano con sue proprie iniziative. Un caso significativo è il Foro di Cesare, inaugurato il 46 a.C. A questo proposito è importante ricordare che quest’intervento è il primo dei Fori Imperiali, realizzato con l’intento di ampliare gli spazi del precedente Foro Romano: in questo modo è, dunque, promosso lo sviluppo del centro politico, amministrativo e religioso di Roma.

Foro di Cesare. PhotoCredit: dal web.
Foro di Cesare. PhotoCredit: dal web.

Il Foro era caratterizzato di una piazza con portici sui lati lunghi e con al centro del lato di fondo il tempio dedicato a Venere Genitrice. La dea era stata scelta da Cesare perché considerata la divinità da cui discendeva la sua stessa gens. A differenza del più antico Foro, il progetto di Cesare era unitario e, benché non fosse stato completato in tutti i suoi elementi prima della morte del dittatore, l’intento di autocelebrazione della gens Iulia fu perseguita dal suo successore, Augusto.

Martina Pipitone