Coronavirus, quanto dura l’immunità? Gli anticorpi possono essere controproducenti

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Una ricerca britannica ha rivelato quanto dura l’immunità per coloro che sono guariti dal coronavirus. Non sempre, da quanto emerge, aver sviluppato una forma lieve o grave di Covid-19 difende dal potenziale contagio di ritorno. Ecco quello che hanno scoperto gli scienziati.

Coronavirus, quanto dura l’immunità?

Solo il 17% delle persone che si sono ammalate di coronavirus mantiene una risposta immunitaria alta dopo tre mesi dalla contrazione dell’infezione. Ciò significa che aver preso il Covid-19 potrebbe non essere sufficiente per prevenire un contagio di ritorno. Quanto dura l’immunità da coronavirus?

La ricerca condotta dal King’s College ha analizzato 90 ex pazienti di Covid-19 tra persone comuni e operatori del Guy’s and St Thomas’. I risultati hanno mostrato qualcosa di sconvolgente: dopo le prime tre settimane dalla guarigione gli anticorpi raggiungono il picco, ma a distanza di tre mesi i pazienti guariti tornato potenzialmente esposti al rischio. Non è affatto vero, infatti, che chi si è ammalato di Covid-19 non possa sviluppare di nuovo una grave forma di infezione.

A distanza di tre mesi dalla guarigione – secondo gli esperti – solo il 17% dei pazienti ha registrato un livello di anticorpi elevato, mentre la maggior parte delle persone mostrava una risposta immunitaria decrescente. Gli anticorpi possono ridursi fino a 23 volte, diventando talvolta non rilevabili. “Chi si ammala produce anticorpi, ma per un breve periodo di tempo”, ha detto infatti la dottoressa che ha guidato la ricerca.

Le conclusioni

Secondo gli scienziati londinesi, il virus potrebbe infettare – a distanza di un anno – le stesse persone, ma occorre effettuare altri test per verificare quest’ipotesi. “La produzione di anticorpi da parte di chi si ammala ha riguardato in effetti nei nostri casi solo un breve periodo –  ha confermato la dottoressa Katie Doores, responsabile dello studio –. E se l’infezione genera livelli di anticorpi così limitati nel tempo, anche la copertura di un futuro vaccino teoricamente avrà una durata limitata“.