L’appunto delle elezioni negli Usa è sempre più vicino. A Novembre gli statunitensi saranno chiamati a scegliere se rieleggere Donald Trump o se passare lo scettro al democratico Joe Biden, già vice di Obama dal 2008 al 2016.  Biden ha sin da subito annunciato che come suo vice avrebbe scelto una donna. Il gruppo delle probabili candidate è diverso e eterogeneo, rispetta la varietà della popolazione statunitense e la richiesta di una maggiore rappresentanza nelle istituzioni. In attesa dell’annuncio ufficiale del 1 Agosto, ecco chi sono le donne che potrebbero affiancare Biden alla corsa alla Casa Bianca.

Le candidature più probabili per la vicepresidenza

Le più probabili ad ottenere l’incarico sono le ex avversarie di Biden durante le primarie dei mesi scorsi: le senatrici Elizabeth Warren e Kamala Harris. Seppur Harris ha basato la sua campagna sul voler essere la rappresentante minoranze, Warren è maggiormente apprezzata per il suo pragmatismo e per la sua determinazione nel voler ridurre le diseguaglianze economiche che colpiscono soprattutto gli afroamericani.

Forte è anche la candidatura di Keisha Lance Bottom, sindaca di Atlanta dal 2018. Durante la pandemia è stata la portavoce delle sindache impegnate a contrastare il virus con decisione e concretezza. Impegnata sul fronte della giustizia raziale, ha fatto della riforma della giustizia penale la sua priorità assoluta.

Le candidature probabili tre le governatrici

Michelle Lujan Grisham. credit: web

Tra le governatrici in lizza la favorita sembra essere Michelle Lujan Grisham. Governatrice del New Mexico dal 2019 e di origine ispanica, potrebbe aiutare Biden ad ottenere il voto latino, sempre più fondamentale per vincere le elezioni. Come governatrice ha adottato una legislazione economia è ha alzato il livello minimo salariale. Oggi il suo impegno è indirizzato al contenimento del virus e alla gestione del danno economico.

Governatrici sono anche Gretchen Whitmer e Gina Raimondo, entrambe emerse negli ultimi mesi per la loro gestione dell’epidemia. La prima è Governatrice del Michigan,un altro stato strategico, dal 2019. La seconda è Governatrice del Rhode Island dal 2015: divenuta nota come ”domatrice del coronavirus”, rappresenta l’ala destra del partito ma è attenta anche alle problematiche della working class.

Gli occhi sono puntanti anche sulla Senatrice dell’Illinois Tommy Duckworth. Nel 2004 durante una missione in Iraq perde le gambe in un incidente aereo. Prominente portavoce democratica riguardo la sicurezza nazionale e la condizione dei veterani, si è impegnata in politiche per la difesa dei disabili. La sua storia e la sua forza i suoi punti di forza.

Altre donne che hanno attirato l’attenzione

Val Demings è una Rappresentante della Florida ed è stata la prima afroamericana responsabile della polizia della sua città, Orlando. Il suo passato la rende una delle più credibili sostenitrici della necessità di una riforma nella polizia locale, tema caldo degli ultimi tempi.

Esperta diplomatica è Susan Rice, consigliera per la Sicurezza nazionale e Ambasciatrice degli Stati Uniti sotto la presidenza Obama. L’esperienza internazionale di Rice la rendono una candidata ideale, tuttavia il non aver mai partecipato ad una campagna elettorale potrebbe rappresentare un ostacolo.

Tammy Baldwin, senatrice dello strategico stato del Winsconsin, sarebbe la prima donna apertamente omosessuale a candidarsi per la carica di vicepresidente. Oltre ad essere rappresentante di uno stato strategico, Baldwin è un punto di riferimento per la frangia più progressista del partito.

L’importanza della scelta del vice in queste elezioni

In queste elezioni la scelta del vicepresidente potrebbe essere determinante per decretare il successo o il fallimento di Biden alle elezioni. L’epidemia di Covid-19 e le proteste esplose in seguito alla morte di George Floyd hanno fatto emergere problematiche che affliggono gli Stati Uniti da sempre e che ora non possono più essere ignorate.

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