Il lato positivo (2012) è decisamente il colpo vincente di David O. Russell. Un film dall’energia incredibile, dentro il microcosmo, squilibrato, di due outcast, due emarginati che insieme ritrovano il loro posto nel mondo. Robert De Niro e i protagonisti Bradley Cooper e Jennifer Lawrence raggiungono un’alchimia irripetibile (e irripetuta, nonostante il successivo Joy, 2015). L’umorismo che creano in questo film è irresistibile, anche all’ennesima visione.
“Silver Linings Playbook”, il lato positivo delle cose
David O. Russell non ha solo diretto ma ha anche scritto l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Matthiew Quick. Protagonista è Pat Solitano (Cooper), affetto da disturbo bipolare e costretto dentro un ospedale psichiatrico dopo aver aggredito l’amante della moglie. La storia si basa però sul lento processo di ricostruzione di una vita “normale”, dall’incontro con Tiffany (Lawrence) alla ridefinizione del proprio equilibrio.
È una storia che con delicatezza e umorismo racconta realtà più drammatiche come l’alienazione e il disagio, la “follia” e il non sentirsi in linea con il mondo. Bradley Cooper dà un’ottima prova di recitazione. Rappresenta letteralmente i picchi di mania e depressione, quell’energia altalenante che caratterizza il disturbo psichiatrico del suo personaggio. Anche Robert De Niro, nella parte piccola ma non marginale di Solitano Senior, riesce a mettere in scena, senza strafare, un personaggio ansioso e ossessivo compulsivo. Perfetto elemento di scontro con il figlio.
La vera grande sorpresa, tuttavia, è naturalmente Jennifer Lawrence, Premio Oscar per questa interpretazione. Lawrence scava a fondo nella psicologia del suo personaggio, nel dolore e nel lutto che le hanno fatto perdere il senno. Porta così alla luce una Tiffany indimenticabile, addolorata ma affamata di vita. Una donna che abbraccia la follia come condizione temporanea, l’accetta come transizione verso una nuova versione di sé, guarita e più forte.
Nuovi schemi, classica storia d’amore
L’incontro fra Pat e Tiffany, questi due mondi e questi due malesseri così diversi, crea una scintilla. Le premesse per una commedia romantica vengono però distrutte dalla condizione psicologica stessa dei due protagonisti. La loro mente si trova su un binario diverso dalla “normalità”. Pensano e agiscono in modo non convenzionale, non sempre prevedibile. La commedia romantica, di conseguenza, si adegua a loro e non viceversa.
È così che si sviluppa una storia originale, persino più approfondita rispetto al romanzo da cui è tratta. Una storia che rielabora in modo nuovo e piacevole il vecchio archetipo dell’altra metà della mela. Due protagonisti apparentemente lontani e inconciliabili iniziano a innamorarsi e smussarsi gli angoli a vicenda, fino ad assumere una nuova forma, insieme.
Un film che non stanca mai
Ancora oggi, dopo tanti anni, Il lato positivo non ha perso il suo impatto. Il buon arco narrativo, i tempi comici e la recitazione straniante lo rendono un film senza tempo. Non si sente il peso di un contesto storico o stilistico in grado di confinarlo o limitarne il potenziale. Ogni nuova visione dà lo stesso confortante piacere della prima, quello di una storia amara e pungente, ma dal dolce lieto fine.
Articolo di Valeria Verbaro