Sia avvicina il momento della decisione in merito allo svolgimento del primo Grande Slam post Covid, ovvero gli US Open, programmati dal 31 agosto al 13 settembre. Diversi giorni fa il presidente dell’Atp, Andrea Gaudenzi, interveniva così a SkySport 24: “Noi dovremmo prendere una decisione sugli Us Open nelle prossime due settimane, spero non più tardi della fine di luglio. Abbiamo giocatori di tutte le nazionalità, non abbiamo garanzia e sicurezza dai governi su policy di entrata con esenzione da quarantena”.
Le restrizioni sui viaggi sono proprio il motivo delle perplessità di molti giocatori, che non vorrebbero mettere a rischio la loro presenza agli altri tornei. Sinner, subito dopo la sconfitta contro Thiem nella finale del Bett1Aces ha espresso i suoi dubbi sulla partecipazione, riportati dal coronista locale Florian Herr. Tutto dipenderà dall’eventuale obbligo di sottoporsi alla quarantena al ritorno in Europa. Se questo obbligo ci sarà, Sinner probabilmente deciderà di rimane in Europa e preparare il trittico Madrid-Roma-Parigi con un paio di tornei challenger. Ci sono infatti diversi appuntamenti in Italia nello stesso periodo.
Stesso discorso Novak Djokovic. Il serbo alla fine ha detto sì agli Us Open ponendo una condizione per scendere in campo sul cemento di Flushing Meadows dal 31 agosto al 13 settembre. Avrebbe infatti richiesto di poter usufruire di una deroga che gli impedisca di fermarsi nei quattordici giorni successivi e poter quindi giocare nelle settimane immediatamente successive a Madrid e Roma.
Anche Berrettini prende tempo sugli US Open
Anche l’azzurro Matteo Berrettini non è ancora convinto della sua partecipazione e ha preso tempo, “Prima andrò in vacanza e poi deciderò. Riprenderò gli allenamenti e mi consulterò con il mio staff. Ci sono tanti fattori da valutare e il fatto che regni ancora l’incertezza non aiuta. La prossima settimana comunque dovrei scegliere”. Il romano deciderà comunque entro la fine del mese.
Sulla stessa linea d’onda sono la maggior parte dei tennisti, che ovviamente decideranno anche in base a calcoli personali di ranking, come potrebbe ad esempio fare Rafa Nadal. Il maiorchino è stato visto ad allenarsi sulla terra rossa della sua Academy a Manacor e si potrebbe dedurre che l’attuale numero 2 del mondo non abbia intenzione di lasciare l’Europa, soprattutto considerando che il nuovo sistema di ranking gli permetterà di tenere al sicuro i 2000 punti conquistati lo scorso anno a New York.