Cantante, attrice, produttrice cinematografica: Whitney Houston è tutto questo.
Divenuta icona pop negli anni Ottanta, ancora oggi la sua incredibile voce incanta tutto il mondo. Impossibile non emozionarsi nell’udire la potenza vocale di Whitney, sorretta dalla sua capacità unica nell’interpretazione.
Figlia di cantante – la madre Cissy faceva parte del gruppo gospel Drinkard Sisters – sin da bambina Whitney è immersa nel mondo della musica. Quello sarà il suo destino.
Ad aprire le porte del successo della cantante fu curiosamente un film: Guardia del corpo di Mick Jackson. Coprotagonista con Kevin Costner, Whitney spopolò con la sua cover del brano I Will Always Love You di Dolly Parton. Una cover che vendette oltre 16 milioni di copie in tutto il mondo, tanto da essere il cavallo di battaglia dell’artista. La canzone raggiunse infatti record assoluti: I Will Always Love You cantata da Whitney Houston è la colonna sonora più venduta al mondo.
Il successo planetario di Whitney
Dagli anni Ottanta al Duemila Whitney ha raggiunto un successo straordinario. Canzoni come I Have Nothing, Run To You, I Believe In You And Me, It’s Not Right But It’s Okay scalarono le classifiche.
Tra nomination agli Oscar e innumerevoli migliaia di copie vendute al mondo, Whitney si erse a regina della scena musicale americana ed europea. La sua voce incredibile, il suo carisma, la sua forte presenza sul palcoscenico la resero un’icona insormontabile.
Whitney fu infatti una delle prime donne di colore ad affermarsi sulla scena musicale e cinematografica in maniera così netta ed esplosiva. Ciò fece grande scalpore all’epoca, eppure resistere al fascino di Whitney era praticamente impossibile.
Una donna che ha conquistato cuori e palchi di tutto il mondo. Che dal nulla ha creato un personaggio destinato a riscrivere la storia della musica. Un punto di riferimento per attrici, cantanti e artisti di tutto il mondo. Semplicemente lei, Whitney Houston.
Whtiney Houston e i problemi con le droge
Come spesso accade alle più grandi star, però, ciò che apparentemente da fuori appare come perfetto nasconde profonde sofferenze.
Se nel ventennio del suo massimo successo la Houston appariva come una donna forte e sicura, “La Voce” – come venne soprannominata – dopo il Duemila iniziò a mostrare i primi cedimenti. Assenze alle prove, ritardi ai concerti o addirittura annullamenti degli ultimi minuti. Si cominciò a vociferare di un probabile uso di droghe da parte sua e del marito.
Anche le sue condizioni fisiche lo lasciarono pensare. Durante l’esibizione in occasione dei trent’anni di carriera di Michael Jackson, tutti rimasero impressionati dalla magrezza di Whitney. Lei si difese da tutte le critiche e le accuse affermando che, al contrario di ciò che la gente pensasse, lei non faceva uso di crack col marito, Bobby Brown.
Aveva però dichiarato l’uso di altre sostanze, tanto che nel 2004 la cantante inizò un percorso di riabilitazione conclusosi con successo l’anno seguente.
Un’icona immortale, l’eredità di Whitney Houston
Il difficile momento che la cantante visse in quegli anni a cause dell’abuso di stupefacenti si riversò anche sulla carriera. Ci fu un declino, all’inizio del nuovo millennio, per Whitney. Un declino, abbiamo visto, soprattutto fisico e mentale. Ma ciò non ha impedito alla star di risplendere. Nel 2009 l’album I Look To You diede il via ad un tour mondiale che comprese anche l’Italia, dove l’album vendette 70 milioni di copie.
Un successo straordinario in America e nel mondo.
Dopotutto, una donna che in poco più di vent’anni di carriera ha vinto 6 Grammy Awards e 22 American Music Award di certo non poteva fermarla nessuno.
Purtroppo, però, la morte la colse prematuramente l’11 febbraio 2012. La scomparsa di Whitney lasciò un vuoto incolmabile. Innumerevoli sono le cantanti che si sono ispirate a lei. Giorgia, ad esempio, che viene considerata la Whitney Houston italiana.
Tuttavia, Whitney resterà per sempre “La Voce” dei nostri cuori.
Nicole Ceccucci
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