Enzo Biagi era nato il 9 agosto del 1920 nella provincia di Bologna. Di umili origini, fu un grande giornalista. Sin da bambino dimostrò di avere una spiccata propensione alla scrittura. Il pontefice ricevette addirittura la segnalazione di un suo tema particolare. Una volta divenuto maggiorenne iniziò a dedicarsi anima e corpo al giornalismo, divenendo professionista che aveva solo ventun’anni. Nel frattempo in Europa imperversava il secondo conflitto mondiale ed Enzo venne richiamato alle armi. Per non dover aderire alla Repubblica di Salò si unì ai gruppi partigiani.
La carriera giornalistica
La grande carriera di giornalista di Enzo Biagi ebbe il via proprio nel dopoguerra, quando continuò il suo lavoro iniziato precedentemente presso il Resto del Carlino. Successivamente, dal 1952 al 1960, diresse il settimanale Epoca. Nel 1961 entrò a lavorare in Rai, un’azienda a cui Enzo dovette molto e che dovette molto a lui. Divenne anche direttore del Telegiornale. Iniziò, inoltre, a scrivere per molti altri prestigiosi quotidiani, come La Stampa e Il Corriere della Sera e giornali importanti come Panorama.
Enzo Biagi, una vita per la televisione
Condusse inoltre molti programmi televisivi di grande spessore culturale, in particolare negli anni 90 realizzò un programma all’anno. Il più celebre di tutti fu Il Fatto, nato ufficialmente nel 1995, che fu al centro di grosse polemiche. Si considerò come un programma di propaganda negativa nei riguardi dell’allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Il Consiglio di Amministrazione della Rai decise di collocare la rubrica in un orario meno importante e Biagi non accettò questa nuova disposizione e restò fuori dalla Rai per cinque anni. Nel 2007 tornò in Rai con “RT- Rotocalco Televisivo”.
Enzo Biagi scomparve il 6 novembre 2007, a causa di problemi cardiaci. Fu autore di numerosi libri, più di ottanta.
Avrei fatto il giornalista anche gratis: meno male che i miei editori non se ne sono mai accorti.
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