È morto Cesare Romiti, il manager che fece la storia dell’economia italiana

cesare romiti
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Cesare Romiti è morto: il manager italiano che ha scritto un pezzo di storie nell’economia del nostro Paese aveva 97 anni. A fianco di Agnelli per anni, è stato amministratore delegato della Fiat e presidente. Entrato in punta di piedi nella ditta automobilistica italiana nel 1974, ha lasciato la Fiat solo nel 1998. Dopo la parentesi nella maggiore casa automobilistica italiana, Romiti si è dedicato a Rcs, che ha guidato dal 1998 al 2004. Infine è stato anche presidente dal 2004 della Fondazione Italia-Cina.

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Morto Cesare Romiti: aveva 97 anni

Parlando di Cesare Romiti è impossibile non pensare a Gianni Agnelli: due figure emblematiche per l’economia italiana e intrecciate in una carriera comune. Romiti è approdato alla Fiat nel 1974 ed è stato amministratore delegato e poi presidente – subito dopo Agnelli – fino alla sua uscita di scena nel 1998.

Nato nel 1923 a Roma, Romiti si è laureato in economia a pieni voti nel 1945 e già nel 1947 diviene direttore generale del Gruppo Bombrini Parodi Delfino. Dal 1968 è divenuto direttore generale finanziario di Snia Viscosa e in seguito è approdato ad Alitalia nelle vesti di direttore generale e amministratore delegato. Nel 1973 assume lo stesso ruolo in Italstat.

Dopo una breve carriere negli istituti bancari italiani è arrivato a svolgere incarichi di prestigio alla Fiat – arrivato a Torino nel 1974, in piena crisi del petrolio – per poi passare a Rcs nel 2004. Ha svolto diversi incarichi anche nel comparto chimico e delle partecipazioni statali. Infine, è divenuto presidente della Fondazione Italia-Cina. Come ha raccontato in diverse interviste, però, Romiti ha sofferto la fame ed è arrivato persino a rubare per questo motivo. Era un duro e viveva la vita come se fosse su un campo da combattimento.

Tra le onorificenze e le medaglie al merito ricordiamo che Romiti è stato insignito Cavaliere del lavoro nel 1978, ha ricevuto il titolo di cittadino onorario della Cina, il titolo di professore onorario dell’Università Donghua di Shanghai e molti altri riconoscimenti. Nel 2006 la Chinese People’s Association for Friendship with Foreign Countries di Pechino gli ha conferito la cittadinanza onoraria della Repubblica Popolare Cinese per il suo impegno nel rafforzamento dei rapporti bilaterali sino-italiani. Infine, è stato insignito del titolo di Ufficiale dell’Ordine Nazionale della Legion d’Honneur francese.