Juan Manuel Correa parla del violento impatto in cui è stato coinvolto assieme a Hubert durante la Feature Race di Formula 2 a Spa lo scorso anno. Sono chiari i suoi ricordi di quel giorno, anche se spiega di averci impiegato un po’ per rimettere insieme i pezzi di quanto accaduto. Un doppio shock, come lo definisce lui.

La dinamica dal punto di vista di Correa

“Ricordo tutto. Ricordo ancora esattamente come è avvenuto l’incidente” ha spiegato Correa. “Abbiamo guidato lungo l’Eau Rouge. Poi è successo molto velocemente e in modo completamente inaspettato. Sono salito sulla montagna. Poi c’è stato un pezzo di macerie che ha colpito la mia ala anteriore. La mia ala anteriore è finita sotto la mia macchina e ho perso il controllo“. Queste le parole del pilota americano, rimasto coinvolto nel violento impatto a Spa, in cui Anthoine Hubert ha perso la vita.

Correa in Sauber Junior
Juan Manuel Correa in Sauber Junior – Photo Credit: metroecuador.com.ec

Attualmente l’ex pilota della Charouz si trova ancora sulla sedia a rotelle e spera di ritornare in forma al 100%. Dopo un anno racconta la dinamica dell’incidente dal suo punto di vista a Bild am Sonntag:

“Sono su per la collina e quando sono arrivato in cima, sono corso verso l’auto di Anthoine“, afferma il 21enne. “Ho appena visto la macchina davanti a me. Non ho davvero avuto il tempo di pensarci e mi sono preparato all’impatto in modo intuitivo. Poi ho capito che qualcosa stava andando terribilmente storto. Di solito lo senti mezz’ora dopo a causa dell’adrenalina Niente si è schiantato. Ma ho sentito subito il dolore. È stato terribile“.

Correa ringrazia il suo istinto di sopravvivenza con cui si è tolto la cintura di sicurezza ed è strisciato fuori dalla sua macchina, che nel mentre aveva preso fuoco sul retro. Ricorda il dolore di quel momento e ricorda anche di non sentire più le sue gambe. Pensava che fossero tenute insieme al suo corpo tramite la tuta che indossava.

Spa, il ricordo del dolore per Correa

Sapevo che qualcosa non andava. Il dolore era così forte che non riuscivo a respirare. Quando sono arrivati ​​i paramedici, ho chiesto loro di anestetizzarmi” continua l’americano che solo con il passare del tempo è riuscito a ricollegare quanto accaduto. Il suo primo ricordo è legato al suo risveglio dal coma a quattro settimane dall’incidente in Belgio.

La sua reazione subito dopo l’impatto potrebbe averlo salvato da altri danni ben peggiori: Correa infatti ha teso tutti i suoi muscoli prima dell’incidente, forse per la forte paura. “Questo probabilmente ha salvato la mia colonna vertebrale da ulteriori danni. È incredibile che sia rimasto cosciente e che non ho avuto danni al midollo spinale“.

Juan Manuel Correa a Spa
Correa a Spa per ricordare Hubert – Photo Credit: Juan Manuel Correa Twitter

Racconta, inoltre, che sopraffatto dal dolore e dalle difficoltà respiratorie non si era nemmeno reso conto di aver colpito la monoposto di Hubert. Anche perché l’incidente era avvenuto in una frazione di secondo. Il giovane pilota aveva appreso la notizia della morte del collega solo il giorno dopo, prima di cadere in coma per un problema polmonare, frutto di quanto accaduto. Inizialmente, dopo essersi svegliato, ha dovuto recuperare la memoria: per lui è stato un doppio shock, a quanto spiega era come se non volesse ammetterlo a se stesso.

Il ritorno a Spa un anno dopo

Juan Manuel Correa è ritornato sul circuito di Spa-Francorschamps in occasione del settimo appuntamento del campionato. Qui ha depositato dei fiori sul luogo in cui è avvenuto l’incidente in onore di Anthoine Hubert, morto a soli 22 anni. Attualmente è in fase di recupero, i danni alle gambe sono stati piuttosto seri, ma l’americano ha un unico obiettivo: tornare in pista quanto prima possibile. Ha ancora molta strada da fare, ma non possiamo che augurargli buona fortuna!

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